Il cantante di Cellino si confida al settimanale Oggi. Parlando del nuovo amore scoppiato in famiglia. E anche del matrimonio con Loredana Lecciso…
O no, Al Bano? «No. Ha un timbro interessantissimo, e qui non parla il padre, ma il cantante. Rispetto a me, però, è più “americano”, non a caso ha studiato alla Berklee Music School di Boston».
E Thea come canta? «Ha una bella voce soft, un andamento indiano molto gradevole. Sul palco, poi, risalta questo suo essere nordica (è finlandese per parte di madre, ndr). È una ragazza simpatica, con una dialettica che ti cattura. Li accomuna questo amore per i mantra, sono davvero fatti l’uno per l’altra».
Questa spiritualità è più vicina al mondo di Romina che al suo. «Sì, non c’è dubbio. Io sono un cittadino del mondo con radici pugliesissime. Giro il pianeta da 50 anni: conosco la Russia come Bari, il Giappone come Brindisi. E mi tuffo nella cultura del Paese che visito: in Giappone vivo in kimono, in Russia alla russa. Sui mantra, però, sto recuperando».
Sui giornali li presentano come i nuovi Al Bano e Romina. «Nel senso che sono un duo canoro, e che sono innamorati. E c’è un’altra coincidenza: io e Thea siamo quasi gemelli – lei è nata il 19 maggio, io il 20 – e mi piace l’influsso che ha su Yari. È molto più attivo da quando la conosce».
Domanda marzulliana: a Yari e Thea augura più l’amore o più la carriera di Al Bano e Romina? «Entrambi. Ma forse più l’amore, e con un finale diverso. Io e Romina abbiamo vissuto gioie e tragedie, per loro vorrei un percorso netto, senza drammi».
Se la rendessero nonno per la terza volta? «I bambini, qui a Cellino San Marco, sono sempre benvenuti. Loredana (Lecciso, ndr), straordinaria donna, me ne ha dati due quando ero rimasto solo, e fermo, inchiodato dal dolore. Sono una gioia incredibile, ti fanno ricominciare».
C’è già chi vorrebbe organizzare un bel concerto a quattro, con lei e Romina. «Con tutto il rispetto per mio figlio, lasciamoli crescere. Poi, perché no?».
Yari e Thea fanno musica spirituale, cantano mantra dell’Himalaya col sottofondo di campane tibetane: non è esattamente il suo genere. «Ho assistito solo a un mini concerto, di tre canzoni, e me lo sono goduto. Mi ha rilassato. Sono aperto a tutto, spazio dalla lirica alla musica bandistica».
Però sono vegani, nella patria del fornello… «Guardi, anch’io sono vegano per metà. Dai, facciamo per un quarto. La mia terra è piena di legumi che da bambino detestavo, e che ora sono la base della mia dieta: fave, cicorie di campo, cicerchie. Così, finisco per mangiare meno carne. Anche se il filetto alla griglia come lo faccio io, sul legno dei miei ulivi…».
A novembre dovrebbe partire su Rai 1 The Voice senior: lei e sua figlia Jasmine farete i coach. «Sì, non vedo l’ora. Anche se torno un po’ mogio dalla Spagna, dove mi sono esibito per Antena 3: senza pubblico, con le mascherine e le distanze, sembrava più uno studio medico che un set televisivo. Il pubblico, i concerti mi mancano maledettamente».
Nel frattempo potrebbe organizzare le nozze con la Lecciso. «Io e Loredana siamo sposati mentalmente. Il matrimonio è un’esperienza che abbiamo già fatto entrambi, e ora siamo in un equilibrio straordinario che sarebbe un peccato toccare. Quando hai un “matrimonio di mente”, a cosa ti servono le carte, i timbri? Certo, potrei cambiare idea, ma poi dovrei convincere a Loredana a sposarmi. Anche lei è contraria alle nozze».
Sicuro? «Sicurissimo».