sabato, 27 Aprile, 2024

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Intervista su Radio City Light al cantautore PINO(T) che ci presenta il singolo “MARE”

“Mare” è un brano che descrive vivide immagini di un’estate passata, un ricordo incastonato nella memoria del cantautore. La scena ritrae due persone al mare che non fanno altro che godersi la vita; le risate risuonano nell’aria, mentre si rincorrono lungo la riva del mare e ballano con leggerezza al ritmo di una canzone indimenticabile.

Pino(t) ci presenta il nuovo singolo in questa intervista con noi qui a Radio City Light

 

INTERVISTA

Quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?

Non ho dei veri e propri riferimenti sotto questo aspetto. Sicuramente avrò fatto tesoro di tutti i Battisti e De Gregori che da bambino ascoltavo in macchina con i miei genitori. Non c’è qualcuno a cui voglio assomigliare, ma sicuramente c’è chi ammiro e, un pochino, invidio. Sicuramente l’impronta che cercherò di seguire sempre di più è quella del neo soul di Marco Castello che mi ricordano le sonorità di Tom Misch o Aron Tyler. 

Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare? 

Iniziò da frasi che spesso lascio giorni o anche mesi a decantare nel mio “quadernino delle frasi”. È severamente vietato a chiunque avvicinarsi ad esso, figurarsi aprirlo. Sono spesso frasi stupide, momenti di vita a cui ho assistito, poesie o bozze. 

Altrettanto spesso, sono emozioni che sento e che mi sembra che nessuno intorno a me stia provando. Quindi mi sento in obbligo di scrivermi quel momento per ricordarmene. 

Quando trovo un melodia su cui deciso di scrivere una canzone, allora nasce il testo. Scrivo quasi sempre le due cose in modo parallelo. Una volta che la canzone è scritta, è raro che ne sia soddisfatto. Quindi rimane un po’ a riposare fino a che non decido che parole sistemare.  

E poi la canto fino alla nausea!

È da poco uscito il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?

È un invito a vivere quell’estate spensierata di cui mi stavo privando. Non stavo vivendo un momento bellissimo e mi aggrappavo al ricordo immaginario dell’estate che avrei voluto vivere in quel momento.
Il messaggio che voglio dare è: siate spensierati! Ballate, saltate, urlate e fate quelle cose che vi fanno stare senza pensieri.

Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?

Ho scritto il brano in un giorno. A differenza di altri pezzi non ci ho speso tanto tempo: volevo dire una cosa e l’ho detta, punto. Certo è che un pezzo non viene terminato quando finisce di essere scritto il testo. Va arrangiato e poi registrato.

La registrazione e la produzione ne hanno richiesti circa un mese. 

Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?

Prima di tutti c’è Cristopher, di Studio 2. Di tutti i produttori che al tempo avevo cercato per avere info, lui è stato l’unico disponibile a “perdere” tempo con me per parlare di cosa volessi fare. 

Poi ci sono tutti i musicisti che hanno contribuito è che ancora oggi lo fanno. 

Una parentesi speciale la dedico a Ugo, il batterista che ha proposto una svolta nell’ arrangiamento e che poi insieme a tutti gli altri musicisti e a Cris ha dato origine a quello che potete sentire. 

Se potessi avere la bacchetta magica, cosa desidereresti di più al mondo in questo momento?

Credo che desidererei una grande casa, possibilmente in campagna lontano da altre case o persone, con un grande studio pieno degli strumenti che ancora non ho comprato (ho una lista eh) dove poter suonare a qualsiasi ora del giorno e della notte e in cui invitare musicisti e amici a giocare e produrre con me. 

Non desirerei né fama né la conoscenza infinita della musica, perché quello che sto vivendo adesso è il periodo migliore. È una sfida: sto studiando e sto producendo, mi sto facendo in quattro per trovare qualche data e  per riuscire a preparare le canzoni con il mio gruppo. 

 Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sicuramente mi dedicherò a scrivere, ma anche a produrre tutto ciò che già ho di pronto. Spero di pubblicare qualcosa, perché per quanto piccola possa essere il mio pubblico, voglio che abbia qualcosa di nuovo da ascoltare.

Poi voglio suonare, suonare e suonare! Ho bisogno di far conoscere la mia musica a più persone possibili e il modo migliore che conosco per farlo è suonarla dal vivo. Vorrei spaziare dalla mia regione e poter raggiungere luoghi in tutta Italia. 

 

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