sabato, 27 Aprile, 2024

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Intervista su Radio City Light ad AMBRADEA che ci presenta il nuovo album “EsSENZA”

“EsSENZA” è il nuovo album di Ambradea, appena pubblicato. Con un background nella danza e nel teatro, Ambradea trova la sua espressione migliore nella musica, grazie a un disco che mescola stili differenti mantenendo una grande coerenza sonora e nei testi. Le abbiamo rivolto qualche domanda per approfondire.
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INTERVISTA

Ciao Ambradea, ci vuoi raccontare com’è andata la realizzazione del tuo nuovo disco?

Il motivo principale per cui ho scritto questo album è stato perché volevo raccontarmi. Volevo raccontare un qualcosa di vero rispetto a tutto ciò che avevo impostato nella mia vita d’artista passata. All’inizio avevo cominciato con i singoli e non sapevo bene quale direzione prendere, avevo solo voglia di gridare, di urlare, di buttare fuori qualcosa che mi facesse entrare a gamba tesa, perché volevo essere ascoltata. Volevo avere questa figura un po’ sfacciata. Ma la direzione che avevo preso non mi permetteva di raccontare a fondo quello che volevo: la mia storia, la mia esperienza, che aveva bisogno di essere collocata in un altro tipo di musica, suoni ed atmosfere.

È stata una scelta consapevole, partire dalla mia storia. Da lì ho voluto iniziare. Avevo voglia di fare un qualcosa che andasse al di là di tutto ciò che è richiesto dal mainstream e dal mercato. Volevo esularmi da questo condizionamento mentale perché era quello che non mi permetteva di creare. Agli inizi avevo inconsapevolmente scelto quella direzione per cui dovevo creare qualcosa che potesse piacere agli altri, e invece questo era un pensiero molto sbagliato. Perché è proprio nel momento in cui mi sono lasciata andare e mi sono detta “voglio provare a far finta che non esista nulla di tutto questo”, che sono riuscita a trovare la mia autenticità. Al di là di quanto possa fare presa sul mercato. Da qui si parte. Si è messo un punto sul passato e si è fatto un ottimo lavoro per il presente. Mi presento così, con la mia essenza.

Ci sono dei momenti specifici durante la creazione di “EsSENZA” che ti hanno insegnato qualcosa di nuovo su te stessa?

Tanti momenti. Un episodio in particolare che è successo varie volte durante la creazione del disco. Dovevo fare ascoltare i nuovi pezzi che avevo in cantiere e c’era sempre quel momento fatidico in cui dovevo inviare le nuove bozze, e mi salivano tutti i dubbi possibili. Si è lavorato sempre molto in sincerità con il team, quindi, anche quando c’era qualcosa che non filava, veniva detto apertamente. Ci sono stati dei momenti in cui, mentre stavo per condividerli, mi chiedevo se avessi fatto la cosa giusta o meno. Far ascoltare un qualcosa che per me era magnifico in quel dato momento, nell’attimo in cui lo facevo ascoltare perdeva tutta la sua magia ed ero assalita da dubbi amletici ed esistenziali. Quando poi invece dall’altra parte il tutto veniva accolto, ascoltato e commentato con stupore ed entusiasmo, allora dicevo tra me e me: “vedi che alla fine le cose che fai, anche se le immagini folli, poi funzionano, proprio per questo?”.

E questo mi ha insegnato, forse risulterò un po’ banale in questa risposta, a credere in quello che faccio. Ho imparato a rischiare un po’ di più sul “magari funziona”.

Qual è stata la parte più emozionante del processo di creazione dell’album?

La parte più emozionante è stata sempre quella che veniva una volta che si finiva di registrare un qualcosa. Era la parte umana, la parte del dopo lavoro, quando si stava a cena insieme e si parlava, si fantasticava, ci si confrontava, si veniva da momenti di “euforia da creazione”. Si vedevano brani nascere insieme e allo stesso tempo si vedevano nascere delle amicizie, delle connessioni all’interno del gruppo, molto profonde. Poi, nello specifico, sul lavoro sono molto stacanovista, una macchina da guerra, perdo completamente il concetto del tempo finché qualcuno non mi dice “guarda che è ora di pranzo”. Sono totalmente immersa in quello che faccio. Poi però, quando lascio tutto e stacco il cervello, li è la parte più bella. Tornando alla realtà, rimane questa scia di euforia per aver creato qualcosa che sa di bello.

Questo mi è successo allo stesso modo quando ho lavorato sulla parte grafica e sulla parte video. La connessione è stata la chiave per la riuscita di questo disco. Con tutte le persone che hanno lavorato ad EsSENZA si sono create delle connessioni a livello umano, prima di quello professionale e lavorativo.

Ci sono delle collaborazioni speciali presenti in “EsSENZA”?

Se la domanda si riferisce ad eventuali featuring, no, non c’è nessuna collaborazione speciale perché non le avevo minimamente messe in conto. Non sarebbe stato possibile avere delle collaborazioni per la natura del disco. Non in questo primo viaggio. Avevo bisogno di tutto questo spazio per raccontare una storia che fosse vista dai miei occhi e quelli di nessun altro. Chissà, magari nel prossimo disco, l’evoluzione di EsSENZA, ci sarà spazio per far entrare in questo mondo anche qualcun altro a raccontarlo. Sarebbe una bellissima evoluzione. Qui non ho mai pensato di inserire una voce che non fosse la mia. Nel disco ci sono molte persone a cui parlo, alcuni sono protagonisti assoluti dei brani, ma sempre attraverso me.

Se invece dobbiamo parlare di collaborazioni a largo raggio, allora tutte le collaborazioni presenti nel progetto le ritengo speciali.

Cosa vorresti che i tuoi ascoltatori portassero con sé dopo aver ascoltato “EsSENZA”?

Questo è un album per amare se stessi. Ogni canzone rappresenta uno stato d’animo della mia personalità, ogni canzone nasce da un problema e arriva ad una soluzione. Però, se questo disco è stato un viaggio dentro me stessa, per riuscire ad amare certe parti di me, a mettere dei punti, a fare pace con certi fantasmi, d’altro canto la scrittura è molto universale su gran parte dei testi, non c’è nessun riferimento specifico, a luoghi o situazioni, ti concede la libera interpretazione.

Anche la stessa “Ambradea”, che può sembrare, e sicuramente lo è, un brano autobiografico, ha un testo che può essere letto in chiave di rinascita femminile, dove la parola “ambra”, che poi è il mio nome di battesimo, nel testo è appositamente scritta con la lettera minuscola per darle il significato della pietra preziosa. Il messaggio totale è sicuramente d’amore, un messaggio di reazione al problema, un “non mollare”, un messaggio di accettazione e di rivalsa. 

 

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