sabato, 27 Aprile, 2024

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Intervista su Radio City light a FIK che ci presenta il nuovo brano “LOOPHOLE”

“Loophole” è un brano scritto da Fik durante la pandemia del Covid-19 e parla di giustizia sociale, di un carnevale che ritorna e permane come simbolo dell’autodeterminazione dei propri corpi, di ecologia, di odio e di pregiudizio, ed altri temi sociali, con accenni al dadaismo.
La canzone nasce come brano strumentale senza voce, proprio come è stato per “Stranger”. Il giro armonico della strofa suona un po’ jazzy, poiché contiene la progressione base della musica jazz. Suona jazzy perché gli accordi sono ricchi di estensioni. Questa progressione è nata utilizzando una loopstation RC-20 nel periodo in cui Fik lavorava anche come artista di strada a Berlino. La base musicale è infatti dedicata all’omonimo locale in Boddinerstraße a Kreuzberg-Neukölln.

Ecco la nostra intervista a Federico Ficarra in arte Fik.

 

INTERVISTA

Ciao Fik! È un piacere averti qui. Cominciamo subito parlando del brano “Loophole”. Puoi raccontarci qualcosa sul suo significato e sui temi che affronta?
Ciao! Il brano ha molteplici significati, riflette sul tema della giustizia sociale, sulle disuguaglianze, sulla diversità e l’abitudine a giudicarla anziché conoscerla, tratta un tema oggi molto scottante quello dell’ambientalismo e in generale del disagio psicologico sempre più evidente ormai in questi anni estremamente difficili. Tratta anche il tema della ENM, dall’inglese non-monogamia etica.

Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?
Nella realizzazione di questo brano ho collaborato col musicista produttore Fosco 17 Luca Jacoboni, Luca ha anche registrato il piano ed ha aggiunto sapientemente delle registrazioni di batteria precedentemente effettuate da Luca Rizzoli. Mi hanno aiutato inoltre nell’arrangiamento della canzone il bassista Fabio Barbaro e il batterista Emanuele Pecciarini con i quali usciamo in formazione di trio.

Ho notato che il videoclip di “Loophole” è molto coinvolgente e pieno di simbolismo. Come è nata l’idea per questo video?
L’idea di utilizzare il Grindhouse Club di Padova come scenario dove girare il videoclip è nata dal ricordo della scena dei club berlinesi che Fik omaggia con questa canzone dedicata al locale di musica dal vivo Loophole sito a Neukölln-Kreuzberg a Berlino. Il club di Padova ha infatti scritte che rimandano all’antifascismo, all’essenza hardcore, all’essenza queer, ci sono scritte che rivendicano i diritti dell3 sex workers e tanti simboli che si prestano bene con il testo della canzone.

Mi piacerebbe sapere di più sulla tua esperienza durante le riprese del video. C’è stato qualche momento particolarmente significativo che vorresti condividere?
Il momento più bello è quello che non era stato preparato, ovvero il momento in cui la fata Valentina si è seduta sul divano mentre io parlavo della fantomatica ragazza di un mio amico che stava provando a tradirlo con me.
Mi è venuto spontaneo prenderla per la mano, come se fosse lei la diretta interessata, e iniziare a ballare sempre tenendola per la mano saltando sui divani. Non credo nella proprietà privata di cose e persone, a differenza dei sedicenti comunisti che vorrebbero collettivizzare solo le grandi proprietà, cioè i mezzi di produzione.
Devo ammettere che c’è stato un altro momento memorabile, quando il mio migliore amico é arrivato portandomi della ganja che avevo stupidamente e disgraziatamente terminato il giorno delle riprese.

Infine, quali sono i tuoi prossimi progetti? Possiamo aspettarci nuovi brani o altri progetti interessanti?
Sì, potete aspettarvelo! I progetti nel cantiere sono tanti: il più importante è un album di nuove canzoni in lingua italiana, spagnola e inglese.
Oltre a questo progetto principale voglio incidere un disco di vecchie composizioni che risalgono all’epoca del liceo, inoltre un album registrato dal vivo di musica blues e un altro di musica jazz sempre ripreso dal vivo.

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