domenica, 28 Aprile, 2024

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Intervista su Radio City Light a Federico Puglielli che ci presenta il nuovo Ep “Long Nights, Great Dawns”

INTERVISTA

Come è nata l’idea di “Long Nights, Great Dawns” e qual è il significato dietro il titolo dell’EP?

Mi ero focalizzato sull’idea di volere un titolo doppio. Non per chissà quale mania, ma perché a conti fatti le canzoni che ho scelto di mettere nell’EP hanno tutte un lato molto luminoso e un lato più introspettivo, quasi come se avessero una doppia identità. Per questo, essendo un appassionato di albe (la mia galleria ne è piena) ho pensato a questa come figura di riferimento. La notte ha sempre esercitato un fascino su di me, ma l’alba è un momento davvero speciale.

In che modo il processo creativo di questo EP si differenzia da quello del tuo primo lavoro solista, “Route 27”?

Le canzoni di “Route 27” sono nate tutte in brevissimo tempo, ti parlo di tre-quattro giorni al massimo. Ero in un momento di febbre creativa, non riuscivo a smettere di scrivere. Volevo fissare quel periodo speciale, pubblicando un EP acustico. Per questo EP volevo un sound più vicino a quello di una vera band, come sono abituato di solito a suonare, prima con gli Hawkesi, adesso con altre formazioni. La musica per me è condivisione, è il massimo solo se fatta insieme ad altri.

Come descriveresti il tuo approccio alla scrittura delle canzoni e alla produzione, specialmente considerando che tutto è stato realizzato nella tua casa-cameretta?

Per la scrittura l’approccio non è cambiato, l’approccio alla produzione è la sfida più grande. In casa-cameretta, riverberi e risonanze sono all’ordine del giorno, rumori esterni, bisogna improvvisarsi fonici e lavorare molto in cuffia. E’ molto divertente, soprattutto il fatto che non devi stare a guardare l’orologio e puoi lavorare senza limiti, sperimentare quanto vuoi.

Qual è stata l’ispirazione dietro il singolo “The Light is Gonna Set You Free” e in che modo si integra nel tema complessivo dell’EP?

Quel brano è magia. Ero nel mio piccolo studio a casa che stavo suonando un mi maggiore con la chitarra. Il resto è venuto da sé, musica e parole. Non solo, anche l’arrangiamento è frutto dell’ispirazione iniziale. Un momento magico, eppure anche questa è una canzone un po’ malinconica, con dolcezza parla della notte, un momento buio, ma ci lascia un grande messaggio di speranza.

 

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