sabato, 20 Aprile, 2024

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La Buona Notte – di Angelo Canaletti

L’incontro con l’alzheimer del padre, per un killer professionista, diviene nell’evoluzione della malattia un filtro ottico ed emotivo attraverso cui scandagliare il presente.

Il confronto con la degenerazione mentale del vecchio va in parallelo al disfacimento sociale, e all’irrigidimento morale, che accompagna la vita del protagonista, passato dall’attivismo violento degli anni Settanta alla violenza omicida e meccanica della sua maturità. L’irruzione della disfunzione mentale determina nel corso dei capitoli un crescente desiderio di fuga, negata solo dal legame con quella figura paterna non autosufficiente; il dolore e l’amore mescolano le carte, intrecciando la vita del killer a quella delle badanti, di un amore irrisolto e tossico, delle sue vittime inconsapevoli. I capitoli scorrono con i mesi dell’anno, da gennaio fino a ottobre, per poi risolvere la storia in un epilogo quasi fuori dal tempo e lontano dai luoghi dell’abitudine.

Ogni capitolo presenta un alternarsi di punti di vista sulla malattia, che si riflette con altrettanta imprevedibilità nelle situazioni “professionali” in cui il nostro si trova a operare in qualità di assassino freddo e disincantato. Ogni capitolo un omicidio e una storia, un luogo diverso come diverse sono anche le concatenazioni umane che conducono il killer verso quella determinata vittima. Nella relazione con le vittime si apre una dialettica che fa da contraltare all’assenza di comunicazione con il vecchio che scivola in una patologica e inevitabile afasia del linguaggio. La malattia e il lavoro, ovvero l’assenza di pietà, consentono al killer di radiografare la realtà senza alcuna compassione, osservando il mondo che in assenza di filtri edulcoranti è popolato da mostri, da carnefici molto più cattivi di lui e da disgraziati immersi nei loro drammi singoli e collettivi. La chiusura si snoda a partire da un colpo di scena piuttosto bizzarro che conduce il killer a rivedere in senso proprio il rapporto con la vita e con la sua necessità. Qui affiora un dato forse nascosto, forse sottotraccia e a volte emergente, per cui il valore ultimo resta solo la libertà.

11 capitoli dall’Italia per finire in Scozia, passando per Parigi.

Badanti sovrastimate, badanti disgraziate e vittime del vecchio demente.

Dottori incapaci di ascoltare, protocolli predeterminati, medicine paralizzanti.

Un poliziotto corrotto come collaboratore.

Una giovane amante, asfissiante, indispensabile e a volte lisergica.

Giovani curde, bellissime e letali.

Maschere, scrittori, professori, piccoli e grandi borghesi nel mirino dell’assassino.

La memoria e l’invadenza del presente, gli anni Settanta e il ricordo delle sconfitte.

L’indisponibilità a trattare, l’incompatibilità con il presente.

Autore del libro Angelo Canaletti 

Edizioni: Le giraffe Noir di Robin Edizioni

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