martedì, 30 Aprile, 2024

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Intervista ai PERFECT VIEW su Radio City Light che ci presentano il nuovo singolo “COMPASSION”

Abbiamo avuto il piacere di intervistare la band dei Perfect View, che in questa piacevole chiacchierata ci racconteranno del nuovo singolo “Compassion”, l’ottavo capitolo del concept album “Bushido” che racconta del valore della compassione.

 

INTERVISTA

Perché avete scelto come nome per la band Perfect View?

Ciao, prima di tutto mi presento. Sono Francesco Joe Cataldo, chitarrista della band. Avevamo fatto diverse ipotesi ma il nome della band, alla fine, ci fu proposto dal proprietario dell’etichetta che poi avrebbe pubblicato il nostro album d’esordio. La nostra musica gli aveva richiamato alla mente questo nome. L’idea ci piacque ed in quel momento nacquero i Perfect View.

Come nasce un testo dei Perfect View, quali sono gli input che raccogliete e che trasformate in parole da cantare?

Negli album precedenti gli argomenti potevano riguardare esperienze personali, episodi che ci avevano colpito oppure argomenti sui quali desideravamo dare il nostro punto di vista. Nel caso di “Bushido”, trattandosi di un concept album, i testi sono necessariamente i capitoli della storia che viene narrata. Questo ha comportato una ulteriore sfida perché in qualche modo c’erano vincoli da rispettare e soprattutto un senso narrativo globale cui non venire meno.

È da poco uscito il vostro nuovo singolo “Compassion”. Quale messaggio volete trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che vi ha spinto a scrivere questo pezzo?

“Compassion” è uno dei capitoli della storia, uno dei sette principi del “Bushido”, il codice di condotta e stile di vita dei samurai. A questi sette principi abbiamo affiancato altri “valori” per completare la narrazione. Il messaggio, in un album concept come questo, è qualcosa che riguardi l’intero lavoro. La storia narra di un ragazzo giapponese che nasce con una disabilità ma il cui desiderio è diventare un grande samurai. Un giorno trova un amuleto appartenuto al nonno, uno dei più grandi samurai, e da quel momento il nonno inizia a parlargli in sogno spronandolo a superare i suoi limiti per poter così realizzare il suo desiderio. Ogni canzone è un capitolo della storia di questo ragazzo, dalla sua nascita al raggiungimento del suo obiettivo, passando per tutte le fasi, sentimenti e difficoltà rimanendo sempre fedele ai sette principi del Bushido.

Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del vostro album “Bushido”?

Non poco. Complice anche la pandemia direi un paio di anni. Poco dopo l’uscita del penultimo album Frank Paulis, il bassista, mi disse che il nostro lavoro successivo avrebbe dovuto essere un concept album! Questa idea deriva dal nostro background musicale, che affonda le radici in un periodo storico musicalmente molto ricco e nel quale hanno visto la luce diversi concept album divenuti poi pietre miliari. Decidemmo quindi di affrontare questa sfida. Frank aveva l’idea della storia e ne sviluppò la trama. Io iniziai a pensare a come avremmo potuto sviluppare la parte musicale. Ci voleva un tema portante, ricorrente, e soprattutto ci volevano canzoni che potessero sottolineare adeguatamente ogni momento della storia. È stato un album più impegnativo dei precedenti dal punto di vista della realizzazione ma ne siamo orgogliosi. Va anche sottolineato che abbiamo dovuto affrontare un importante cambio di lineup. Accanto a me e Frank sono arrivati tre nuovi musicisti (Davide Lugli – batteria, Alberto Bettini – tastiere , Damiano Libianchi – voce) che si sono calati perfettamente in una realtà che aveva già una storia ed una direzione artistica precisa. L’integrazione avrebbe potuto nascondere qualche insidia. Invece è filato tutto liscio e ciascuno ha portato le sue sfumature stilistiche nel progetto.

Quali sono le collaborazioni che vi hanno aiutato alla realizzazione del disco?

Ci sono state diverse persone che, a titolo diverso, hanno collaborato per la realizzazione di questo album. Da un punto di vista squisitamente musicale questo lavoro non si discosta dai precedenti, nel senso che continuiamo a seguire un certo metodo di lavoro per quanto riguarda songwriting ed arrangiamento. Stesso dicasi per gli studi presso i quali abbiamo registrato, missato e masterizzato l’album. La differenza sostanziale stavolta è stata data dalla collaborazione di persone che hanno dato un contributo all’esposizione della storia, che hanno disegnato il personaggio principale che potete vedere nella copertina, che hanno prestato la loro voce per i parlati in giapponese (un ragazzo… italiano!) ed alcuni fan (ma forse è meglio chiamarli amici!) giapponesi che hanno disegnato i kanji visibili nel booklet e nel video del brano e che hanno controllato che la narrazione ed i concetti esposti fossero corretti e coerenti. Non nomino nessuno per non correre il rischio di dimenticare qualcuno ma abbiamo avuto la fortuna di poter contare su svariate persone che ci hanno aiutato e supportato in questi importanti aspetti extra musicali.

Se poteste avere la bacchetta magica, cosa desiderereste di più al mondo in questo momento?

Ci piacerebbe che il nostro lavoro arrivasse a più orecchie possibili. Vorremmo cioè potercela quantomeno “giocare” ad un certo livello. Si può piacere o non piacere ma vorremmo che questo album potesse quantomeno essere ascoltato e giudicato. Noi ci abbiamo messo tanta passione, lavoro e sudore nel realizzarlo al meglio delle nostre possibilità!

Quali sono i vostri progetti futuri?

Abbiamo parecchia carne al fuoco e stiamo lavorando senza sosta per riuscire a proporre questo album dal vivo avendo cioè anche un comparto visuale, unendo quindi la forza della musica a quella delle immagini per rendere il più possibile giustizia a “Bushido”, alla storia che racconta. Accanto ad alcuni live più tradizionali, diciamo così, stiamo preparando qualcosa di più coinvolgente. Approfitto per invitare tutti a seguirci sulle nostre pagine Facebook ed Instagram (rispettivamente “Perfect View” e “perfecviewofficial”) dove pubblicheremo ogni novità ed appuntamenti futuri e anche per ringraziarvi dello spazio che ci avete concesso con questa intervista, ciao!!

 

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