Esce il 13 giugno in streaming e in digital download sulle principali piattaforme musicali la versione rimasterizzata e definitiva di “Negli Anni Luce”, l’album d’esordio dei bolognesi iBerlino, pubblicato per la prima volta nel 2014 da La Bionda Records.
Una nuova versione che include 3 brani inediti e una tracklist tutta nuova, per un album che all’epoca suscitò parecchio interesse nella scena indipendente italiana e che inaugurò nel migliore dei modi il percorso di ricerca artistico del collettivo di musicisti capitanata da Mirko Di Francescantonio (testi, voce, chitarre elettriche, tastiere, synth, drum machine, basso in “Carillon”) e Fabio Pulcini (chitarre acustiche, chitarre elettriche), costantemente in bilico tra cantautorato italiano, rock, elettronica e sperimentazione.
La nuova versione di “Negli anni luce” è stata rimasterizzata da Lorenzo Lambertini, storico produttore degli iBerlino, che ci racconta di questa mitica collaborazione:
Quel disco rappresenta per me molto più di un incontro con la band: è l’inizio di un viaggio, di un legame umano e artistico che ha preso forma tra sale prove, concerti urbani e lunghe chiacchierate nella cucina degli iBerlino. Otto brani all’epoca inediti che attraversano sonorità pop, alternative e rock, con testi che raccontano frammenti di vita urbana, sogni in bilico e notti bolognesi. Un disco che profuma di strada, malinconia e voglia di andarsene, ma con la testa ancora dentro la città. Alcuni brani furono registrati dal vivo durante il Leit Motiv Festival, altri rifiniti in studio. È stato lì che ho iniziato a entrare davvero nell’identità sonora degli iBerlino, prima come batterista e percussionista, poi come produttore. Lavorare al remaster oggi è stato come riguardare una pellicola che avevo vissuto in prima persona, e che ho voluto restaurare senza perdere la sua grana emotiva. Con il tempo il suono degli iBerlino è diventato anche mio sedimentandosi poco alla volta. Ho cercato di rispettare l’atmosfera originale, esaltandola con la mia sensibilità di oggi. Rimettere le mani su quei brani è stato un lavoro tecnico, certo, ma anche profondamente affettivo. Ho usato gli strumenti che conosco meglio, tra digitale e analogico e che caratterizzano il mio suono, per dare nuova profondità e dettaglio a ciò che era già pieno di vita. Senza cancellare il passato, ma rendendolo ancora più nitido. Un ritorno alle origini, con nuova consapevolezza. La vera sfida era imprimere la mia impronta sonora senza alterare l’atmosfera originale.
A parlaci invece delle sensazioni e delle vibes legati a questo disco è Mirko Di Francescantonio aka Kain Malkovich, voce e leader degli iBerlino:
Il lavoro di riedizione è tutto di Lorenzo, io ho solo riassemblato la scaletta di questa resuscitata e solo ora completa creatura. Noi iBerlino abbiamo un rapporto strano con i tempi; per alcuni dischi ci sono voluti 5 anni per finirli, per altri 10 ore. Siamo un po’ lenti a terminare gli album quando non siamo troppo e decisamente impulsivi e incontinenti. Il tempo, come avete visto con il recente album “analog:ca”, è un componente della band: noi e le nostre macchine del tempo. L’impressione che ho è che solo ora abbiamo terminato il nostro primo disco. Strano vero? Nel frattempo ne abbiamo pubblicati altri tre. Ma questo primo, che era sparito dai distributori, ora è completo rispetto alla sua prima versione fisica. Non c’è una mistificazione, c’è un averlo capito solo ora fino in fondo. Nessuna correzione: i nostri brufoli sono tutti lì dove li abbiamo lasciati. C’è un rendere giustizia a un’età. Da collettivo autonomo, all’epoca non avevamo ancora gli strumenti interiori per capire alcune cose. Non eravamo difatti ancora un collettivo, eravamo una sorta di band; tutti avevano capito questa cosa tranne io, io e i miei stupidi prototipi fatti con lo stampino di band. Un collettivo invece è un’apertura mentale al servizio delle canzoni, non delle persone che talvolta litigano fermando tutto. Un collettivo è un progetto che non ha tempi stabiliti e membri rigorosi, ha solo impronte, solo esserci, solo ossessionati compositori prima che orgogliosi esecutori. Così rieccoci con il nostro primo disco che riesce ora. E poi, be’, c’erano quei tre inediti che mi hanno tormentato per 10 anni e infine non sapevo dove piazzarli se non nella loro scatola madre. Tre inediti che insieme al primo album aiutano a capire meglio un’età in una Bologna di 10 anni fa.
Non vi resta che pigiare play e lasciarvi guidare dal cantautorato sperimentale della band bolognese, sempre pronta a sorprendere l’ascoltatore con scelte discografiche coerenti, sincere, al passo coi tempi e mai banali.
● Ascolta “Negli Anni Luce” su SPOTIFY
LINE-UP:
Mirko Di Francescantonio: testi, voce, chitarre elettriche, tastiere, synth, drum machine, basso in “Carillon”
Fabio Pulcini: chitarre acustiche, chitarre elettriche
Mario Sboarina: piano, tastiere, sax
Fabio Fanuzzi: synth, basso, produzione originale
Mariella Masi: soprano in “Il quarto uomo sulla luna (Night Motive Version)”
Giulia Olivari: voce femminile in “Follie d’Autunno” e “Folli foglie d’autunno”
Lorenzo De Boni: futujara, maranzano
CREDITS:
Original mix: recorded, edited, mixed and master @ Fuzz recording Studio 2014
and @Leit Motiv Festival 2013. Production of Fabio Fanuzzi
Remastered version 2025: Lorenzo Lambertini
BIOGRAFIA
La band bolognese, fondata da Mirko Di Francescantonio e Fabio Pulcini nel 2007, si allarga, successivamente, all’inserimento e alla collaborazione con altri musicisti. I brani inediti de iBerlino, con testi in italiano, sono il risultato della fusione di cantautorato, pop-rock, contaminazioni blues e trip hop. Hanno all’attivo 4 dischi; lo sperimentale “Hai mai mangiato un uomo?” (Labionda Records/CDBaby) del 2018 viene recensito come uno degli imperdibili dischi d’avanguardia dell’anno. Il successivo “Urban Graffiti” (Labionda Records/CDBaby) prodotto da Lorenzo Lambertini attira numerosi consensi – uno dei brani del disco, “La preda”, finisce nella soundtrack del film “Ascoltati” di Andrea Recchia. Nel 2022 viene presentato il singolo “Via della Ricostruzione” a Onna in occasione dell’anniversario del terremoto aquilano alla presenza dell’ambasciatore tedesco Viktor Elbling. Il singolo viene masterizzato agli storici Abbey Road Studios da Frank Arkwright (che ha lavorato con Blur, The Smith, The verve, New Order, The Killers). Segue il singolo “Cammina, sposa rossa”, masterizzato sempre agli Abbey Road Studios ma da Miles Showell (Portishead, Dido, Paul McCartney). Nel 2023 viene pubblicato “La polvere di paradiso (Storia di Antonio e Roberto)”, una testimonianza che l’ex operaio Antonio Matteo ha lasciato alla band resa canzone sul tema dell’amianto nelle OGR. La canzone viene portata sul palco di Piazza Maggiore, Bologna, al concerto del 1 Maggio facendo salire a sorpresa lo stesso Matteo durante l’esecuzione. “Analog:ca” viene masterizzato da Lorenzo Lambertini ed esce per CDBaby/Labionda records, mentre il 13 giugno 2025 esce la versione rimasterizzata e rivisitata di “Negli anni luce”, l’album d’esordio della band.
Ufficio stampa Doppio Clic Promotions