lunedì, 7 Luglio, 2025

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Intervista a TAFF su Radio City Light che ci presenta il nuovo singolo “DEMON ALICHINO’S CALLING”

Attivo da molti anni in gruppi della scena underground italiana, Taff presenta il nuovo singolo del suo progetto solista, intitolato Demon Alichino’s Calling, su etichetta Rocketman Records. Il brano è una prima anticipazione di Guilt, il prossimo EP di Taff che vedrà la luce a settembre, ed è una traccia che rappresenta perfettamente il mix di influenze del progetto: dark wave di fine anni ‘70 miscelata a elementi di EBM.

Ecco cos’ha detto Taff a proposito del suo singolo in quest’intervista!

 

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INTERVISTA

Ciao Taff, piacere di averti sulle nostre colonne! Domanda di rito: che significa ‘Taff’?

Ciao ragazzi, piacere mio. Il mio moniker non è nient’altro che la contrazione del mio soprannome “Taffy”. A dire il vero, nel corso degli anni amici e musicisti ne hanno trovato numerose varianti ora che ci penso, ma Taffy è sempre stato il più utilizzato. Ho tolto la “y” per conferirgli la fonetica di “Tough” che da alcuni punti di vista esprime bene il progetto musicale. 

Nel tuo sound “si fondono sonorità dark wave ed elementi di EBM”, descrivi la tua musica a una persona che non ti hai mai ascoltato.

Ho iniziato a scrivere pezzi miei spinto dalla voglia di sperimentare con la ritmica per poi avvicinarmi, man mano che componevo, a sonorità industrial e dark. I synth utilizzati sono volutamente gravi e scuri, profondi ma anche disturbanti all’ascolto. Ecco, il mio progetto si può sintetizzare così: ammaliante e disturbante allo stesso tempo.

Il tuo nuovo singolo è Demon Alichino’s Calling, parlaci delle influenze del brano e il significato del testo! 

Le influenze si ritrovano nei pezzi dei newyorkesi Suicide, nell’electropunk dei tedeschi D.A.F. e nelle atmosfere cupe del post-punk britannico degli anni ’80. I miei testi sono quasi sempre una personale interpretazione, una critica a processi logici e sociali che scandiscono la vita di ognuno di noi. A volte è una critica dura, a volte ironica, a volte sconsiderata. Demon Alichino’s Calling è una rappresentazione personale del conflitto interiore che vive spesso l’individuo sempre in bilico tra vizio e virtù. Il protagonista è Alichino, un demone che ancor prima di essere ripreso da Dante era presente nella cultura popolare e nel folklore europeo: l’ho scelto come diavolo tentatore in quanto la sua figura, per quanto demoniaca, presenta dei tratti ironici e sfacciati, scherzosi direi. Dato che alla fine ha la meglio Alichino, ho pensato che nessuno meglio di lui avrebbe potuto prendersi gioco dell’uomo in questa rappresentazione. 

Com’è nata la collaborazione con il sassofonista Gabriellino?

Conosco Gabriellino da una vita; è un musicista eclettico con un ottimo gusto, direi molto pop. Era la quota che mi mancava pur rimanendo il mio pezzo molto poco mainstream, così un giorno l’ho chiamato e in poco tempo avevo una linea di sax semplice ma perfetta per completare il pezzo come volevo. 

Dal disco Beatpocalypse del 2021 a Guilt del 2023, com’è cambiato Taff e come la sua musica?

Sono cambiato come musicista in quanto ho fatto e continuo a fare esperienze in svariati contesti musicali e credo che le esperienze di qualsiasi tipo aiutino nella crescita personale e nello sviluppo del proprio gusto. Non sono cambiato come uomo, a parte per qualche capello bianco: rimango coerente alle mie idee e tento di evolvermi e stare al passo coi tempi. Il mio ultimo album va in questa direzione: il mio primo album aveva tante idee ma uno stile non ben definito, credo che l’ascoltatore fosse portato in tanti spazi diversi fino quasi a confondersi; in Guilt, che uscirà a settembre, c’è una linea ben chiara e una coerenza che prima invece veniva meno.

Che persona è Taff quando non suona?

Divido il mio tempo tra lavoro, passioni e buon vino. Mi piacerebbe dare più spazio alle ultime due.

Progetti per i prossimi mesi?

Credo siano quelli di ogni musicista e artista del circuito underground in Italia. Fare uscire il disco, portarlo live in quei pochi posti che ancora resistono e in cui è ancora bello suonare e incontrare amici, e fare ascoltare la mia musica. Il fine ultimo di una forma artistica alla fine rimane ancora il piacere di chi ne fruisce.

Mi piacerebbe trovare un canale per fare arrivare la mia musica all’estero, questo sì, in territori dove è più facile ascoltare sonorità simili alle mie. 

Grazie per averci concesso il tuo tempo! Vuoi dire qualcosa ai lettori di Radio City Light?

Se siete arrivati fin qui, a questo punto ascoltatevi il mio singolo e scrivetemi cosa ne pensate! Ciao a tutti!

 

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