lunedì, 10 Novembre, 2025

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Intervista su Radio City Light a NOSYLLA che ci presenta il nuovo singolo “ASMR”

Disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 16 maggio 2025 il nuovo singolo di Nosylla, alter-ego artistico della cantautrice Adriana Lariccia. 

“ASMR” è un viaggio sospeso tra sogno e realtà, dove la dolcezza sensoriale si trasforma in tensione. La voce narrante, un angelo caduto, racconta un amore intenso e tossico, fatto di desiderio e paura. Le immagini sono poetiche e viscerali: onde, tarocchi, cicatrici. Un legame che consola e ferisce, come una carezza prima del vuoto.

 

INTERVISTA

Ti ricordi come è avvenuto il tuo primo contatto con la musica?

Ho sempre amato la musica, l’ho sempre seguita. Quando ero piccola e mi fermavo a guardare imbambolata Lo Zecchino D’Oro nessuno riusciva a spostarmi da lì o a farmi fare altro, era per me una gioia infinita. Ricordo, all’età di circa quattro anni, i pomeriggi passati a cambiare CD dopo CD nello stereo ed io che fingevo di suonare una chitarra, che ai tempi era il manico di legno di una scopa, ed usavo il telecomando o la carta igienica come microfono. Mi divertivo tantissimo e man mano mi affezionavo a quelle canzoni che piacevano anche a mia madre, ascoltavamo artisti come i Queen, Elvis Presley, gli ABBA e tanti altri, anche italiani come Mina, Mia Martini, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Renato Zero, Gianna Nannini, Mango, De André… insomma, molta, moltissima musica che ancor prima di nascere, racconta mia madre, ascoltavo attraverso le cuffie che venivano poggiate sulla sua pancia, quello l’unico modo per farmi muovere, altrimenti stavo sempre ferma. All’età di cinque, sei anni, iniziò il mio percorso alla scuola di musica Vallotti con lo studio della chitarra classica, solfeggio e coro per le voci bianche, e da lì non mi sono mai più fermata.

A chi consiglieresti, in particolare, l’ascolto di “ASMR”?

A tutte le persone che non si sentono capite, che vogliono sentirsi rappresentate da qualcosa o da qualcuno, per farle sentire meno sole. Sicuramente è un brano upbeat ma con un testo profondo e mi piacerebbe che chi la ascoltasse si fermasse proprio sulle parole e le faccia proprie. Ognuno ha la sua storia, io racconto le mie, ma sono convinta che la musica serva principalmente per creare un legame di identificazione con l’altro; d’altro canto seppur viviamo cose diverse, con sfaccettature diverse, le emozioni umane s’assomigliano e tutti ci passiamo attraverso. Mi piace l’idea che ognuno possa ricucirci sopra un dettaglio diverso rispetto a quello che ho sentito io, in base alle proprie esperienze di vita. Ma più di tutto spero che arrivi alle persone giuste, e giuste non significa una determinata categoria, ma significa semplicemente che arrivi a chi è destinata dal principio, secondo le regole dell’Universo.

Cosa puoi raccontarci sulla tua esperienza nella band Eclipsis? Preferisci vivere la musica in gruppo o da solista?

Siamo una band composta da cantante, due chitarre, un basso e una batteria. Principalmente siamo una cover band pop-punk, ma negli anni abbiamo scritto ed inciso anche alcuni inediti, come “Magenta” ed “Arco”. Nel corso degli anni abbiamo preso parte ad alcuni festival e grazie a questo ho potuto assaporare l’arte del palcoscenico. Stare in una band mi diverte molto, crea euforia e legame, non ti senti solo e avere dei compagni con te che ti aiutano e ti danno forza è una cosa speciale. Non ho una preferenza, nel senso che non vorrei scegliere di abbandonare né un progetto di gruppo, né uno da solista. Per il momento mi godo entrambe le cose, i progetti sono tanto diversi tra loro e questo mi permette di sperimentare in entrambi gli ambiti; da un lato sono una frontwoman che ama fare la rocker e dall’altro sono Nosylla, quella ragazza sentimentale che ha bisogno di esprimere il proprio cuore nella maniera più semplice e pura possibile.

Consigliaci un pezzo che tutti dovrebbero assolutamente ascoltare.

Sarà scontato perché il brano che citerò penso lo abbiano ascoltato anche i muri e le querce secolari, ma è una canzone alla quale sono molto legata ed è: “Too much love will kill you” dei Queen. Amo loro e amo Freddie Mercury, in più questo brano non è il solito tormentone, e come piace a me devi soffermarti più sul testo che sul resto. È sentimentale, ti fa piangere ma ti da forza, parla di quanto possa far male innamorarsi e di quanto ti renda forte nonostante tutto, non lo puoi evitare, lo vivi e basta, con tutta l’intensità che puoi avere in corpo, anche sapendo che potrebbe ucciderti. Ecco, mi sento pienamente rappresentata. E poi bonus: la voce di Freddie ineguagliabile a qualsiasi altra, unica da sempre e per sempre.

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