martedì, 27 Maggio, 2025

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Tra colline arse, amori e uliveti: “Bièsina” è il primo EP di Warco

“Bièsina” è il debutto discografico di Warco, un EP che si insinua con passo quieto tra le colline arse di una provincia sospesa, intrisa di un misticismo mediterraneo e prossima al mare. Un paesaggio dove la lentezza diventa una forma di resistenza: il tempo si dilata tra passioni stanche, feste parrocchiali con processioni, comizi elettorali, hit sanremesi sparate da un ambulante in bicicletta e foreste di pale eoliche che emergono dagli uliveti come fantasmi post-moderni.

Su questo scenario, che riecheggia certi paesaggi interiori di Cristo si è fermato a Eboli, soffiano caldi i venti del cantautorato e dell’elettronica, modellando canzoni che lasciano trasparire la purezza di una realtà che si ama e si odia, con cui bisogna convivere ma dalla quale ci si aliena per non essere sopraffatti dalla monotonia. È la voce di chi vive l’amore come rifugio, di chi si trascina tra giorni tutti uguali su una sedia da ufficio o di chi trova la libertà vagando per le strade come lo “scemo” del villaggio.

“Bièsina” è il nome della contrada in cui il nonno di Warco, da giovane, portava le pecore al pascolo. Un luogo dell’anima prima ancora che geografico, che diventa punto di partenza per raccontare una Sicilia immaginifica e surreale, sospesa. Nato dalla solida intesa artistica tra Warco e il produttore e polistrumentista Fabio Genco, l’Ep è il risultato di un percorso di esplorazione sonora, narrativa e, a tratti, quasi antropologica, durato un anno e mezzo. Intreccia indie pop, Lo-Fi rock, musica elettronica e suggestioni provenienti dal mondo popolare, bandistico e orchestrale, dando vita a un linguaggio musicale personale e profondamente radicato.

* SPOTIFY

Tra le folate di scirocco e la malinconia delle domeniche d’estate, Marco – in arte Warco – cresce tra chitarre, partite a briscola, viaggi in treno tra Palermo e Marsala, sogni calcistici e un romanticismo fuori tempo massimo. A diciassette anni capovolge la “M” del suo nome e affianca agli studi in conservatorio una scrittura cantautorale che prenderà forma solo dieci anni dopo, dopo aver insegnato in scuole sperdute dell’entroterra agrigentino. Nel 2021 pubblica i primi quattro singoli con il produttore Fabio Genco e comincia a esibirsi tra la Sicilia e Roma, aprendo i live di Carmelo Pipitone, Ditonellapiaga e Alessio Bondì. Nel 2025 viene selezionato tra i 150 artisti di 1MNEXT 2025, iniziativa del Concerto del Primo Maggio di Roma ed esce il suo primo Ep, “Bièsina”.

TRACCIA PER TRACCIA

Aprile è la sensazione di euforia che sprigionano i primi giorni di un amore, la voglia di ballare da soli in una stanza vuota con la musica nelle orecchie, l’entrata di una calda primavera che ci pervade dopo un inverno anonimo, proprio come un riff di chitarra che spalanca le porte senza troppi convenevoli, con la stessa energia che risiede in un sentimento così puro. È la focus track dell’Ep.

Olive è il  desiderio sincero di ritrovare nell’amore la stessa spontaneità che risiede nell’immaginazione di un bambino che gioca in campagna, senza troppe pretese. Una ballad che racconta il periodo più lungo di una relazione, ovvero il vissuto che si colloca tra l’inizio e la fine, che spesso inconsciamente non consideriamo importante quanto i due estremi.

Ciauro (“profumo” in dialetto marsalese) è il surreale flusso di coscienza di un pazzo che vaga per le strade di una borgata, è il desiderio di voler essere qualcosa che non si potrà mai essere che si cela dietro uno sguardo difficile da decifrare. Il tutto in un dialetto come il marsalese, lontano dalla musicalità di altri dialetti più noti, ma che nella sua durezza crea un groove ipnotico all’interno di una filastrocca che si adagia su di un arpeggio di chitarra prima e sui passi di una banda poi, inacidita da un’elettronica sognante e incisiva.

Bar Damasco è la voglia di evadere da una monotonia opprimente, di rompere gli schemi, di farsi trascinare da un synth che richiama l’oriente e una camionetta dei gelati in pieno luglio, quasi come fosse un’oasi nel deserto. Danze catartiche di gente in riva al mare al tramonto su di un giro di basso spudoratamente funk. Una speranza, un ultimo grande trip prima di ricominciare a marcire sotto l’aria condizionata in ufficio il lunedì.

Alberi è il ricordo di quell’amica di cui ci siamo innamorati da adolescenti, che guardiamo da lontano parlare con qualcuno una sera d’estate di ritorno dall’università, senza avere il coraggio di avvicinarci. È un ritorno a casa in macchina condito da qualche rimpianto, rifugiandosi in quei momenti passati in cui scriversi su una chat di Facebook ci faceva battere il cuore. È la paura di non riuscire a fare un passo, di non sapere cosa ci riserverà il futuro, ma che a distanza di anni guardiamo con profonda tenerezza.

Vorrei dormire è un brano liberamente ispirato al romanzo “In tutta onestà” di Achille Sammartano che ripercorre gli anni di transizione tra la fine degli studi universitari e la conseguente ricerca del proprio posto nel mondo in un contesto quale la Sicilia, tra voglia di partire e l’accontentarsi del luogo in cui si nasce. È una graduale presa di consapevolezza da parte di chi capisce che non è mai tutto “bianco” o “nero”, ciò che vediamo, casomai più simile a diverse tonalità di grigio. Di fronte a tale rivelazione l’unica cosa possibile è rimboccarsi le maniche e scegliere di vivere la vita che vogliamo. Ai titoli di coda una storia che finendo, in realtà, inizia davvero.

Tracklist e crediti
Produzione: Fabio Genco
Arrangiamento: Fabio Genco e Marco Bilardello per Aprile, Olive, Bar Damasco
solo Fabio Genco per Ciauro, Alberi, Vorrei Dormire
Testi: Marco Biliardello

1 – “Aprile” (03:36)
Marco Bilardello: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, cori
Fabio Genco: chitarra acustica, basso, synth
Fabrizio Parrinello: batteria

2 – “Olive” (03:27)
Marco Bilardello: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, cori
Fabio Genco: batteria, basso, synth

3 – “Ciauro” (03:49)
Marco Bilardello: voce, chitarra acustica
Fabio Genco: synth, percussioni, drum machine, cori
Gianvito Genna: tromba, flicorno

4 – “Bar Damasco” (03:45)
Marco Bilardello: voce, basso, chitarra elettrica
Fabio Genco: synth, drum machine

5 – “Alberi” (02:51)
Marco Bilardello: voce, cori
Fabio Genco: synth, drum machine

6 – “Vorrei Dormire” (03:42)
Marco Bilardello: voce
Fabio Genco: pianoforte, synth, drum machine

BIOGRAFIA
Baglio Inferno, campagna arida e costantemente bombardata dallo scirocco, la noia delle domeniche estive, i pranzi e le cene dai parenti, il reflusso, la solitudine, briscola in cinque, la Lazio e il terzo scudetto che aspetto da vent’anni, i viaggi in statale, cinque ore di treno tra Palermo e Marsala, la mondanità degli aperitivi, le chitarre, le camionette dei panini, il dream pop, la psichedelica, Franco Battiato, aspettative mancate, romanticismo obsoleto.

Capovolta la “M” intorno ai diciassette anni, Marco alterna agli studi in conservatorio le sue velleità cantautorali, mai prese seriamente in considerazione fino ai ventisette anni, dopo un lungo girovagare da insegnante per le scuole dei minuscoli paesini dell’hinterland agrigentino. Nel 2021 pubblica quattro singoli frutto del sodalizio con il produttore Fabio Genco e inizia a esibirsi tra festival e locali della scena musicale siciliana e romana, aprendo i concerti di Carmelo Pipitone, Ditonellapiaga e Alessio Bondì. Nel 2025 figura tra i 150 artisti selezionati per “1mnext” del Primo Maggio a Roma e pubblica, il 23 maggio, il suo primo EP, “Bièsina”.
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Ufficio stampa Purr Press

 

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