domenica, 3 Novembre, 2024

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“Time” è l’album di debutto di Doc Trashz

Fuori da mercoledì 21 settembre 2022 Time, il primo album del producer e dj siciliano Rubens Garofalo, in arte Doc Trashz. Vincitore di alcuni dei contest più prestigiosi a livello internazionale per i suoi dj set ricercati e innovativi (tra cui il Red Bull Music 3Style), l’artista ci regala una raccolta profondamente concettuale che riassume, traccia dopo traccia, tutte le sue ricerche sonore degli ultimi anni. Un progetto sonoro interamente sperimentale che ha come tema portante quello del tempo, in grado di dare e togliere tutto.

Time è il mio primo album e forse l’ultimo, un concentrato di idee sia concettuali che sonore raccolte negli anni. Seppur si tratti per la maggior parte di musica senza testo, l’aspetto concettuale fa sì che la musica stessa riesca a trasmettere quelle che per me sono state le sensazioni di base per la composizione di ognuna delle tracce presenti, sia in maniera molto ironica che profondamente seria. Le scelte sonore provengono da una ricerca personale e costante: gli anni di studio trascorsi in Conservatorio e ciò che mi ha sempre ispirato, che si tratti di musica arte o cinema. Non ho mai avuto come obiettivo principale quello di dover necessariamente far ballare con questo album ed in generale con la mia musica, il fatto che sia anche possibile farlo è un ulteriore elemento di ricerca e di incrocio fra due mondi diversi e forse contrastanti. Doc Trashz per me è sempre stato un progetto sonoro, un profilo con cui poter sperimentare, incrociando cose già conosciute con qualcosa di nuovo e inesplorato, nel complesso anche l’album racchiude tutto questo, infatti non bisogna ascoltarlo facendo paragoni con quelli che sono i trend musicali odierni, perché automaticamente verremo delusi da aspettative non raggiunte, vi chiedo invece di ascoltarlo con un contesto analitico differente, concentrandosi piuttosto su quello che è la musica stessa nella sua forma basilare, cioè arte, cosa di cui spesso ci dimentichiamo, in questo modo l’ascolto potrà avere un flusso differente e sicuramente si riuscirà a cogliere al meglio le differenti sfumature che ogni traccia propone. Il titolo dell’album è associato ad un argomento che mi ha sempre affascinato e cioè il tempo, a cui ho deciso di dedicare una traccia che si è poi dimostrata essere quella che ha dato il titolo all’intero lavoro. ”

(Doc Trashz)

Scopri il disco su Spotify: https://spoti.fi/3LCogEP

 

BIOGRAFIA

Il producer e dj siciliano Rubens Garofalo aka Doc Trashz ha vinto, nel 2006, una delle più prestigiose dj battle per il turntablism IDA Show Category e, poco dopo aver iniziato con le produzioni, ha attirato l’attenzione di molte delle principali etichette nella scena club di tutto il mondo. Si è affermato come uno dei più innovativi dietro la consolle vincendo, nel 2018, la finale nazionale italiana del Red Bull Music 3Style, considerata la competizione più spettacolare al mondo per il deejaying, con un dj set unico ed innovativo che ha lasciato il segno in maniera permanente. Le sue tracce, basate su una ricerca artistica e sonora inconfondibile, sono state supportate da grandi nomi come Don Diablo, Digitalism, Mstrkrft, Joachim Garraud, Arnaud Rebotini, Anna Lunoe, Sam Divine, Vanilla Ace e sono state suonate in alcuni dei maggiori programmi radiofonici come BBC Radio 1, Ministry of Sound , Radiodeejay, m2o. Nel 2014 è stato anche vincitore del Red Bull Studios con il suo progetto parallelo Stop Television. Doc Trashz è anche fondatore dell’etichetta Trashz Recordz.

 

https://www.instagram.com/doctrashz/
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INTERVISTA

Come ti sei avvicinato alla musica e come hai capito che era la tua strada?

Da giovanissimo all’incirca all’età di 14 anni, ero affascinato dal mondo del turntablism infatti iniziai con un mixer ed un giradischi solo per poter scratchare, non ero interessato al mix. Dopo con il tempo mi sono avvicinato nel mondo delle produzioni musicali all’incirca intorno al 2006, e da lì tra un remix ed un singolo ho cominciato a collaborare con svariate etichette del settore di tutto il mondo.

A chi consiglieresti, in particolare, l’ascolto di “Time”?

A chi di norma ascolta un po’ di tutto, a chi non si ferma alle proposte mainstream ed anzi è curioso di scoprire cosa c’è sotto la famosa punta dell’iceberg. Seppur si tratti di musica elettronica non credo che questo lavoro sia indirizzato solamente a quel tipo di pubblico, perché sono presenti svariate influenze sonore. In poche parole quindi ai curiosi.

Time” è frutto di una ricerca sonora durata anni. Come è cambiata la tua musica nel corso del tempo?

Sicuramente posso dire che da quando ho iniziato con le produzioni musicali nell’ambito dell’elettronica il mio sound è cambiato svariate volte, credo che comunque sia possibile percepire un unico filo conduttore che collega un po’ tutti i miei lavori dal passato al presente. I vari cambiamenti passati negli anni sono spesso stati causati diverse volte dalle new wave più ricercate che mi hanno sempre catturato, e sempre lo faranno, questo mi porta quindi a provare ad immergermi in questi nuovi mondi. Un altro elemento di cambiamento sostanziale è sempre stato anche quello della sperimentazione e del provare a tirar fuori qualcosa di nuovo. All’interno dell’album si trova un po’ di tutto da tracce che possono suonare leggermente più vintage come “Endangered music” ad altre più moderne e che seguono la wave Techno come “Primal” ma c’è anche qualcosa di più sperimentale come “Carillon”. Insomma passato presente e non futuro ma qualcosa da provare.

Consigliaci qualche pezzo (di altri artisti) che tutti dovrebbero assolutamente ascoltare.

C’è Wide open dei Chemical Brothers di cui bisognerebbe vedere il video musicale, perché si tratta di una grande opera d’arte premiata più volte. Poi consiglio anche Timeless di James Blake, brano stupendo relativamente recente che mi ha riportato un po’ in quel mondo fantastico che era la trip hop quando andava molto forte anni fa. Potrei continuare con una lista lunghissima ma concludo con un grande classico della musica dance di qualità You gonna want me di Tiga brano con una di quelle bassline che puoi letteralmente cantare, forse non conosci il titolo o l’artista ma appena la metterai in play capirai cosa voglio dire.

 

UFFICIO STAMPA CONZA

 

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