sabato, 23 Settembre, 2023

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Li Matti de Montecò, il nuovo disco: “Racconti di un tempo… 10 anni di FolkLore!!”

Frutto di un attento lavoro di ricerca, che racchiude brani canzoni popolari inedite del territorio maceratese.

VENERDI’ 29 DICEMBRE PRESENTAZIONE DISCO presso il Teatro delle Logge di Montecosaro Alto, ore 21:30.

“Il presente del passato deve essere il ricordo, il presente del presente la realtà, il presente del futuro la speranza”.
Bisogna ricordarsi del tempo passato, di quello che accadeva molti anni fa, innestarlo nel presente, nella realtà in cui viviamo, affinchè i giovani lo proiettino nel futuro. Oramai gli antichi riti della nostra tradizione popolare, come la quasi totalità della cultura orale marchigiana, vanno inesorabilmente scomparendo, a causa delle profonde trasformazioni della società e della scomparsa della civiltà contadina. Essi sopravvivono solo nella nostra memoria, senza più alcun riscontro nella realtà attuale.

Nel corso di questi primi 10 anni di attività, attraverso il nostro decennale lavoro di ricerca abbiamo contribuito a promuovere, valorizzare e mantenere vive le tradizioni popolari marchigiane al fine di ritrovare, riprendere e ritrasmettere le nostre tradizioni delle quali ormai ci si “vergognava”. Il nostro desiderio è far rivivere il Folklore marchigiano, in particolare del territorio nel quale viviamo, che si ricollega alla civiltà contadina del ‘900, ovvero la “storia dell’agricoltura/ storia della gente antica” ( La parola “foklore” è stata coniata nel 1846 dagli inglesi ed è composta da Folk più Lore: “Folk” significa gente di campagna e “Lore” sta ad indicarne la storia). Quindi il Folklore è quel sostrato che ci ricollega al nostro passato e che ci definisce nel presente. Finora è stato calpestato come se non ci fosse, invece il Folklore ha un’importanza fondamentale ed è per questo che attraverso questa raccolta di brani, vogliamo far rivivere i ricordi dei nostri nonni, recuperando i canti rituali di questua della cultura orale marchigiana, contribuendo alla rivitalizzazione e alla diffusione delle nostre prestigiose tradizioni. Nonostante la totale disattenzione dei media, il feroce condizionamento ed appiattimento della nostra civiltà, senza più memoria, senza più identità, senza più storia, né futuro, siamo convinti che la tradizione non si deve perdere. Abbiamo suddiviso il nostro lavoro di ricerca rispettando il modo con cui venivano intonati i canti rituali di una volta, ovvero seguendo lo svolgimento calendariale dell’anno agricolo, in quanto erano strettamente connessi e legati al ciclo della natura che nasce, muore e risorge. Ogni lavoro agreste aveva le sue melodie: la mietitura, la trebbiatura, la fienatura, la potatura, la spannocchiatura, la vendemmia, ecc. Tali canti, sorti spontaneamente in funzione dell’opera stessa, non hanno alcuna attinenza con i lavori stessi nel senso che la poesia non è descrizione o esaltazione dell’opera stessa, ma il più delle volte espressione amorosa. Attraverso questi brani rievochiamo le situazioni nella famiglia e i lavori tipici di un tempo, come lo “mete” (mietere), lo “scartoccia” (la raccolta del granoturco), lo “velegnà” (la vendemmia), lo “fienà” (la tagliatura del fieno), e le feste sull’aia che a quelli facevano seguito, oltre ad alcune tra le feste tipiche come la “Pasquella” e il “Cantamaggio”.

Il fondatore del gruppo folk “Li matti de Montecò” è Claudio Scocco, figlio di Scocco Franco, organettista e uno dei fondatori del Gruppo Val di Chienti di Montecosaro Scalo. I primi componenti del gruppo sono stati la figlia di Claudio, Monia Scocco, ballerina da quando aveva 10 anni, cantante, organettista e insegnante di ballo del gruppo, oltre a Giogio Giusepponi di Montecosaro.

STORIA. Il gruppo folkloristico “Li Matti de Montecò” di Montecosaro (MC), è nato nel gennaio 2007, su iniziativa di alcuni giovani, mossi dal desiderio di promuovere, valorizzare e mantenere vive le tradizioni popolari marchigiane. La tradizione folkloristica marchigiana si fonda sulla società contadina del XIX secolo, economicamente molto povera e dalle rare occasioni di svago e divertimento. Alcuni componenti hanno fatto parte negli anni ’70 – ’80 del rinomato, ma ormai estinto, gruppo “Val di Chienti”. Il gruppo vuole far rivivere e conoscere il nostro paese, Montecosaro, nell’aspetto della sua vita quotidiana di un tempo ormai lontano, quando non esistevano ancora la frenesia e lo stress dei tempi moderni, ma soltanto la dura fatica dei campi, ricompensata dalla tanta energia sprigionata poi nell’aia, dove tutti insieme magiavano, bevevano e ballavano fino a notte fonda. “Li Matti” è il nome simpatico e scherzoso con cui vengono chiamati gli abitanti di Montecosaro. Infatti il gruppo ha preso nome da un antico detto popolare: “A Montecò chi non è matto non ce lo vò e chi non è matto bè, non ce lo vò pè ‘gnè”. Questo risale al periodo della peste quando, si tramanda che Montecosaro accolse tutti gli sfollati dentro le proprie mura e questa leggenda con il passare egli anni è rimasta viva, tanto da venir riproposta ogni qual volta si menziona questo simpatico appellativo.

ll gruppo è composto da circa 30 elementi, dai 3 agli 80 anni e dal 2009 è affiliato alla F.I.T.P.(Federazione Italiana Tradizioni Popolari), che comprende più di 300 gruppi folklorici nazionali. Nel 2015 il presidente del gruppo Claudio Scocco ha ricevuto il prestigiosissimo riconoscimento di “Padre del Folklore: persona benemerita delle Marche”, premio consegnatogli dal Presidente Nazionale, sottolineando la preziosa opera in favore del recupero e della promozione della cultura locale, che porta avanti da oltre trent’anni con entusiamo, competenza e dedizione.
Quest’anno il gruppo ha organizzato il 1° FolkLore Festival a Grottazzolina (FM) con la collaborazione dell’associazione Papa Giovanni XXIII : un festival che racchiude tutte le arti popolari delle MARCHE divise in diverse categorie: il ballo con la gara di saltarello e il suono con la gara di organetto. Per il prossimo anno si prevedono novità nell’organizzazione della manifestazione.

PROGETTI GRATUITI “BALLIAMO INSIEME CON MUSICA, ALLEGRIA E TRADIZIONE” NELLE SCUOLE D’INFANZIA ED ELEMENTARI nei vari paesi del territorio: Nel corso degli anni abbiamo realizzato il progetto rigorosamente gratuito nelle scuole d’infanzia “J. Lussu”, “Sacra Famiglia” di Montecosaro (MC) e “R. Sanzio” di Porto Potenza Picena (MC), nelle scuole primarie “Nelson Mandela” di Montecosaro Scalo e “Viale della Vittoria” di Montecosaro Alto (MC) , nell’ istituto scolastico comprensivo di Sant’Elpidio a Mare (FM), nell’istituto Don Milani di Fontespina, Civitanova Marche (MC), nell’istituto Fracassetti di Fermo (FM), nelle scuole primarie “Santa Maria”, “San Liborio” e “Capoluogo” di Montegranaro (FM). Il progetto dal titolo “BALLIAMO INSIEME CON MUSICA , ALLEGRIA E TRADIZIONE” ha come finalità principale la divulgazione della tradizione contadina e si pone l’obiettivo di diffondere, riscoprire e valorizzare la tradizione musicale popolare marchigiana, attraverso l’insegnamento di canti e balli popolari della nostra terra. Il progetto intende creare delle condizioni fertili per la ripresa delle tradizioni e degli usi locali e quindi una riscoperta delle nostre radici e della nostra cultura, riportando in primo piano la nostra storia e le nostre tradizioni che di sovente sono state messe ai margini e dimenticate. Durante le lezioni vengono spiegati l’origine e le tecniche delle danze tradizionali della nostra zona, degli abiti, degli strumenti musicali utilizzati e delle abitudini passate. Il principale ballo popolare marchigiano insegnato è il saltarello. Oltre ad esso vengono eseguite danze che erano soliti ballare i nostri avi dopo il rientro a casa da una giornata di lavoro: la Raspa, la Castellana, il Pirulì, la Gajinella, la Quadriglia e Tarantelle ecc, di diversa derivazione culturale, ma inerenti alla cultura contadina. Le attività che vengono svolte dai bambini sono incentrate sul loro movimento e sulla danza, con momenti di ascolto musicale, canto e racconti storici e solitamente ballano queste danze nella recita finale di fine anno. Le musiche suonate anche dal vivo con organetti e strumenti storici sono gioiose e ritmate, creando così un clima giocoso fondamentale al buon apprendimento.

PARTECIPAZIONI MUSICALI FOLKLORICHE NAZIONALI. “Li Matti de Montecò” si sono esibiti in varie regioni italiane (Lazio, Abruzzo, Toscana, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Veneto) e hanno partecipato a manifestazioni folkloriche nazionali, festival internazionali del folklore, a scambi culturali con città europee (Spagna – maggio 2010). Il gruppo rallegra anche feste popolari in piazza, sagre, castagnate, mietiture, trebbiature, congressi, matrimoni, compleanni, cerimonie, eventi e manifestazioni varie. La media annuale è di circa n° 50-60 appuntamenti.

PARTECIPAZIONI TRASMISSIONI TELEVISIVE su emittenti locali: rai 3 Geo &Geo, Rai 1 la prova del cuoco, tvrs, tg3 itinerante, tg1 “Mezzogiorno in famiglia”, tele adriatica, tv centro Marche, Tv Tolentino, E’ tv Ascoli “Talent Sciò”, affermandosi con crescente successo di pubblico e di critica.

PARTECIPAZIONI AD INIZIATIVE SOCIALI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI TERREMOTATE: – partecipaziona al Festival delle Tradizioni popolari domenica 28 maggio a PRECI (PG), paese terremotato – partecipazione all’evento “Tutti agibili per un giorno” sabato 24 giugno, con l’ospite Neri Marcorè a Visso

ORGANIZZAZIONE CORSI DI SALTARELLO E ATTIVITA’ DI RICERCA . Il gruppo collabora con scuole e associazioni culturali, come il Liceo Musicale Toscanini di Civitanova Marche, presso il quale dal 2013 durante l’anno scolastico il presidente ha tenuto corsi di fisarmonica e organetto, il Centro Studi Portopotentino di Porto Potenza Picena (MC) con il quale svolge attività di ricerca sulle tradizioni etnomusicali e coreutiche nelle Marche, e la compagnia teatrale “Arcobaleno “di Loreto, con la quale ogni anno realizza progetti per bambini delle scuole materne ed elementari. Nel corso dell’anno organizza corsi sul saltarello e sulle tradizioni popolari con scuole pubbliche del territorio, partecipa a seminari e convegni con lo scopo di divulgare e trasmettere ad alunni, insegnanti la musica popolare, in particolare quella marchigiana, la cultura, le origini contadine e le nostre tradizioni.

Negli anni scorsi sono stati realizzati corsi di saltarello all’Unitre di Civitanova Marche, all’Unoversità del Tempo Libero di Montecassiano, all’ EFFORT ASD di Montecosaro Scalo. Da ottobre di quest’anno abbiamo iniziato i corsi alla scuola “Il balletto” di Recanati del famoso ballerino paolo Stoppa, alla Cris Dance di Porto Sant’Elpidio, presso la ASD Artistica Monturanese.
Nel 2010 e 2012 il gruppo ha inciso 2 CD. Nel cd musicale “Semo de Montecò e tanto basta, portemo lo cappello a mezza testa”sono contenuti ben 24 brani, dai classici saltarelli marchigiani, la Civitanovese, la Recanatese, la Castellana, ai canti rituali come il Cantamaggio, stornelli a dispetto, dalle musiche di balli ai canti popolari marchigiani.

SPETTACOLO
Lo spettacolo proposto si compone di musiche, canti e danze della tradizione popolare marchigiana, in particolare del territorio civitanovese e montecosarese, che si fonda sulla società contadina del XIX secolo, economicamente molto povera.

Il Gruppo con le danze, che venivano eseguite in gruppo nelle aie o nei cortili delle case coloniche, rievoca i lavori stagionali della campagna, come lo “mete” (mietere), lo “scartoccià” (la raccolta del granoturco), lo “velegnà” (la vendemmia), lo “fienà” (la tagliatura del fieno), la trebbiatura e le feste sull’aia, che rappresentavano sempre un’occasione di gran festa. Oltre a questi alcune feste tipiche come la “pasquella” e il “cantamaggio”.

Le danze sono allegre e veloci ed esprimono gioia di vivere e di divertirsi. Tutti i brani del repertorio si basano su musiche e coreografie originali, ricostruite grazie ad un paziente ed attento lavoro di ricerca. Durante lo spettacolo i balli sono intervallati da canti popolari, stornelli a braccio, canti di questua, che hanno un timbro vivace e sprigionano una piacevole allegria. Essi parlano della terra marchigiana e delle vicende quotidiana della vita di un tempo, vissuta da gente semplice e fiera delle proprie

Lo spettacolo può avere una durata di circa 2 ore ed è adattabile sia in teatro che in piazza, itinerante o sul palco ed ha come obiettivo quello di riproporre tutti gli usi e i costumi della civiltà contadina antica per salvare l’immenso patrimonio di valori e di cultura.

BALLI
Fra tutti i balli de repertorio, quello che più di ogni altro rappresenta il gruppo è senz’altro il Saltarello, sensibilmente diverso nel ritmo e nella musica nei vari paesi della regione. È il ballo di corteggiamento per eccellenza, dove l’uomo cerca in ogni momento di avvicinarsi alla donna, la quale inizialmente si sottrae facendosi desiderare, ma poi si riavvicina mostrando di gradire le galanterie del suo pretendente. Oltre al saltarello, nello spettacolo sono eseguite danze che erano soliti ballare i contadini dopo il rientro a casa da una giornata di lavoro: la Raspa, la Castellana, la Gajinella, il Valzer. Altri balli del repertorio sono di lontana provenienza, ma risultano oramai radicati nella tradizione marchigiana perché inerenti alla cultura contadina: la Quadriglia, la Polka, la Monferrina, la Tarantella, la Mazurca, la Manfrina. Tra i balli più coinvolgenti spicca La piazza di Montegallo, ballo molto vivace che trae il nome dalla piazza di un ipotetico paese, che diventa come simbolo per indicare ogni importante festa che finiva col ballo sulla piazza.

Le coreografie esprimono il tema fondamentale della schermaglia amorosa con il gioco del corteggiamento e i balli oggi sono trasformati in balletti coreografici ma mantengono i passi e le mosse tramandate dai nonni. Poiché erano molto rare le occasioni di corteggiamento, il ballo costituiva un’importante opportunità di incontro; questo aspetto, presente in tutte le danze, risalta in particolar modo ne La Montagnola, dove viene rappresentato il corteggiamento da parte di un marinaio verso una ragazza contadina che con la propria brocca si reca alla fonte.

COSTUMI
I costumi, vivaci e colorati, rendono un gradevole effetto coreografico e si avvicinano al modo di vestire dei contadini, relativamente alla zona del Maceratese. Essi sono documentati e riprodotti su modelli originali risalenti ai primi del ‘900.
La donna indossa i”mutandoni”, le mutande bianche, sotto l’ ampia gonna denominata “varnellu”, ornata con pizzi e merletti colorati, una camicia bianca e accollata, con un’apertura laterale pieghettata, una collana di corallo rosso; sulle spalle, ripiegato a triangolo, lo scialle colorato con frange; sul davanti “la parannanza”, il busto, dotato di stecche su cui spiccano pizzi, merletti e passamano bianco. Invece l’uomo indossa: pantaloni neri; un “corpetto”, (una sorta di gilè corto in vita, spesso usato sbottonato), sopra ad una camicia bianca o grezza, di lino o di cotone, una fascia rossa in vita e un fazzoletto sul collo, che un tempo veniva usato per asciugare il sudore durante i lavori nei campi ed infine un cappello di paglia per ripararsi dal sole.

STRUMENTI
L’allegria e la vivacità dei suoni prodotti dagli strumenti creano l’atmosfera spensierata e giocosa della vita contadina di un tempo. Gli strumenti che accompagnano i canti e i balli sono: fisarmonica, organetto, tamburello, cembalo, nacchere, “caccavella”, “rana”, “triccheballacche”, “violino dei poveri”, “raganella”, tutti strumenti artigianali, poveri e tipici della realtà contadina e paesana dei luoghi

GRUPPO BAMBINI
Il gruppo che ha una storia fatta di tradizioni, tramandate di padre in figlio, si propone di recuperare e trasmettere anche alle nuove generazioni le tradizioni popolari che hanno accompagnato la vita dei nostri avi, facendole conoscere anche ai più piccoli. Proprio da questa iniziativa nel 2011 ha preso vita un minigruppo formato da bambini di età compresa tra i tre e i dodici anni. Il minigruppo ha un suo vero e proprio spettacolo, che, seppur con coreografie necessariamente semplificate, ricalca quello del gruppo de “Li Matti” sui balli fondamentali. L’esibizione di questi bambini è da sempre attesa con trepidazione, quando salgono sul palcoscenico come piccole miniature, cimentandosi in un vivace saltarello. Il desiderio del gruppo è quello di dare il proprio contributo per non disperdere e quindi salvaguardare le conoscenze sulla nostra cultura popolare, tesoro prezioso per tutti noi.

NUOVO DISCO “Racconti di un tempo… 10 anni di FolkLore!!”

Hanno contribuito alla realizzazione del disco:
Claudio Scocco: (fondatore e presidente del gruppo) organetto, fisarmonica, tamburello
Michele Offidani: voce, organetto, taburello, triangolo, caccavella
Sebastiano Zeppilli: organetto, nacchere
Giorgio Giusepponi: voce
Donatella Natalini: voce, cembalo
Elisa Offidani: voce, cembalo
Monia Scocco: voce, nacchere, triangolo

Introduzione ad alcuni canti: poesie di Egidio Mariotti!

PREZZO DI VENDITA: 10 €

IL CD PUO’ ESSERE ACQUISTATO AI NOSTRI SPETTACOLI
O RICHIEDENDOLO ON-LINE AL SEGUENTE INDIRIZZO MAIL: limattidemonteco@libero.it
O PRENOTANDOLO TELEFONICAMENTE AI NUMERI: 338-6788504 / 328-1648971

Fonte: Monia Scocco Associazione Culturale
Gruppo Folkloristico “ Li matti de Montecò” Presidente: Scocco Claudio
Sito: www.limattidemonteco.it
E-mail: limattidemonteco@libero.it
Facebook: Gruppo folk “Li Matti de Montecò”
Canale Youtube: limattidemonteco1

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