Si intitola “Rivoluzione digitale” il nuovo singolo di Cortellino, nato da una riflessione sul futuro e il nostro rapporto con la tecnologia. Durante la sua composizione, l’artista ha creato un intrigante parallelismo tra epoche diverse, mettendo in evidenza i cambiamenti di paradigma. Il cantautore ha ricreato un sound che richiamasse gli anni ’60 per creare un’atmosfera surreale, come quando da bambino ascoltava i dischi della nonna sul giradischi e gustava i suoi biscotti fatti in casa.
Ecco l’intervista che ha rilasciato a noi di Radio City Light.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?
Sicuramente un po’ tutta la musica anni 60 italiana e non ha ispirato il sound del brano, gente come Gino Paoli, Edoardo Vianello , Peppino di Capri, Mina per citarne alcuni italiani, di internazionali posso citarti i Platters ed i Beach Boys, ecco posso dirti che questi sono sicuramente dei nomi a cui mi sono ispirato nella produzione del brano ma ti posso confidare che non so perché ma pensavo anche ai Pearl Jam mentre lo scrivevo .
Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?
Di solito seguo le mie emozioni e le parole vengono fuori da sole non è una cosa che analizzo sono molto istintivo e credo che questo sia la chiave.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo “Rivoluzione digitale”. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?
Il concept di questa produzione è quello di contrapporre la genuinità della creazione umana con quella elaborata dalla macchina, facendola breve: il brano è totalmente privo di editing e correzioni da parte dell’AI, l’ho voluto mantenere così puro, alla batteria c’è Caspio e la produzione è di Sesto, ed ho voluto operare in presa diretta senza “elaborazioni tecnologiche”; il tutto è contrapposto alla produzione grafica e video, infatti sia le foto che il video sono frutto dell’elaborazione dell’intelligenza artificiale, le foto sono state generate dall’AI sotto il controllo di Roby Manini mentre per il video ho fatto analizzare il testo all’AI facendole elaborare uno script adatto ad esser sviluppato da un altro software di AI che genera e monta immagini animate, il risultato è quello che è venuto fuori . Il messaggio che voglio dare è semplice: “i tempi cambiano mentre le persone rimangono sempre uguali” aggiungo … può esser questa considerata evoluzione?
Considerando il tema centrale della rivoluzione digitale, come vedi il ruolo dell’artista nel contesto della rapida evoluzione tecnologica e dell’impatto che questa ha sulla nostra società?
I creativi sono dei narratori dei tempi, lo fanno in maniera schietta attraverso il linguaggio dell’arte e delle emozioni, diciamo che il problema che vedo è quello della velocità di produzione e realizzazione artistica che riduce talvolta la qualità della musica riducendola ad prodotto commerciale e non più artistico, si riducono i tempi di tutto , di produzione, di ascolto e soprattutto di attenzione, questo però è un paradigma che si ripete anche nella società .
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
In che senso? Per partorire ed affinare il brano ci ho messo circa mezza giornata, poi assieme a Sesto produzione ed a Caspio alle batterie abbiamo registrato gli strumenti mixato e preparato il brano.
Se potessi avere la bacchetta magica, cosa desidereresti di più al mondo in questo momento?
Mi piacerebbe avere una macchina del tempo per poter fermare, mandare avanti od indietro il tempo tipo come le cassette nel mangiacassette per poter andar ai tempi dei romani, nel medioevo o negli anni 60 per vedere com’era.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto preparando un ep e registrando in presa diretta delle canzoni che non vedo l’ora di farvi ascoltare ma non posso dirvi altro…
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