martedì, 16 Aprile, 2024

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Intervista su Radio City Light ai The Rootworkers band marchigiana che ci presentano il loro nuovo e affascinante singolo “Dead Flower Blues”.

The Rootworkers sono una band di origine marchigiana che ha appena pubblicato un nuovo e affascinante singolo, accompagnato da un video: “Dead Flower Blues”.

 

INTERVISTA SU RADIO CITY LIGHT 

 

Ciao, chi sono The Rootworkers?

I The Rootworkers sono quattro giovani anime dalle province di Macerata ed Ancona che dal 2020 lavorano a brani inediti di matrice blues. La loro ricerca si basa sugli andamenti e sulle sfumature della black music, blues, soul, rock’n’roll, funky e boogie. Nel 2022 è uscito il primo EP “Attack, Blues, Release” che si può definire l’inizio di questa ricerca.

Che ispirazioni ci sono alla base di “Dead Flower Blues”?

Dead Flower Blues” ha alla base sonorità del delta blues, ma è contornata da un paesaggio sonoro più “heavy”, alla Black Sabbath per intenderci. Anche la psichedelia gioca un ruolo molto importante nel brano, infatti la parte finale vira in un groove ipnotico intriso di chitarre effettate e riff più acidi, sulla scia di gruppi come “Dead Weather” , John Spencer Blues Explosion o The Kills.

Qual è il vostro processo compositivo?

La nostra scrittura si basa quasi sempre su pochi secondi di riff che qualcuno porta in sala prove o che si crea durante le “jam”. Quando qualcosa cattura la nostra attenzione lo proviamo e riproviamo cercando di dare una direzione a quello che si suona, abbozziamo le nostre parti e una volta definita la struttura del brano le limiamo cercando di amalgamarle nel miglior modo possibile.

Che cosa potete raccontarci della scena musicale marchigiana?

La scena marchigiana ha ed ha avuto alti e bassi: qualche anno fa c’erano molti gruppi underground che valeva veramente la pena di andare a sentire e anche i live club erano molti e parecchio attivi. Oggi purtroppo, dopo la pandemia, i locali sono più che dimezzati, ma quei pochi che resistono aprono le loro porte ad artisti importanti e a gruppi emergenti. Crediamo che sia un ciclo che ricomincia ogni tot anni, saltando qualche generazione, i giovani marchigiani sono stimolati e vogliosi di fare musica, ispirati forse dalle radici artistiche che ha la nostra regione.

Che progetti avete per quest’estate?

Per questa estate ci stiamo muovendo per suonare il più possibile, da eventi in club locali a festival in giro per l’Italia e sembra stia andando bene. Continueremo anche a scrivere brani come stiamo già facendo, magari iniziando a pensare al nostro prossimo disco.

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