Disponibile da lunedì 14 aprile 2025 su tutte le piattaforme digitali (per Gelo Dischi, e in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo album di Karter, nome d’arte del cantautore polistrumentista Andrea Biolcati Rinaldi che, dopo un lungo periodo di assenza (l’ultima sua pubblicazione: l’oscuro album “L’uomo vola la sua ombra a terra” del 2019), torna finalmente con un nuovo disco dal titolo “Aspettando la notte”, già anticipato dal singolo “Odio l’estate”, realizzato in collaborazione con Luca Urbani, amico e nome fondante dell’underground musicale.
“Aspettando la notte” è un viaggio nell’attesa, il momento sospeso tra la frenesia del giorno e la quiete del crepuscolo che si apre alla riflessione. La notte diventa rifugio, la realtà si dissolve lasciando spazio alle emozioni che trovano spazi per emergere e trasformarsi in musica e parole.
Noi lo abbiamo intervista, curiosi di sapere se avesse voglia di collaborare con altri, a cosa è dovuta la sua assenza e che cosa succede durante la sua attesa. Ecco com’è andata!
INTERVISTA
Nel tuo disco, se non consideriamo quello con Luca Urbani che è anche il produttore, non sono presenti feat.? Come mai, secondo te? E se potessi scegliere un feat. perfetto per un progetto come il tuo, quale sarebbe?
Credo che sia perfetto così, anche se a onor del vero in “Sinestesie” Andy ha suonato il sax. Se dovessi scegliere un feat. il mio sogno nel cassetto irrealizzabile sarebbe con Robert Smith.
Lavorare ad un brano sapendo che ci sarà la firma anche di qualcun altro, cambia in qualche modo l’affetto e i sentimenti rivolti a questo pezzo?
No, anzi è un arricchimento.
Da cosa deriva il titolo “Aspettando la notte”?
La notte mette pace e ti predispone alla riflessione, tutto si rallenta, nel silenzio respiri ed è a lume di candela che poi scorgere l’ombra e luce che creano dimensionalità ai pensieri e alle cose.
Perché hai voluto tenere anche il tuo nome vero Andrea Biolcati Rinaldi, oltre al tuo soprannome “Karter”? Ci sono differenze sulle occasioni in cui assumi uno, piuttosto che l’altro nome? Ci fai eventualmente qualche esempio?
Karter è un soprannome che ha segnato un inzio e rientra in una parte importante della mia vita, ma sono anche Andrea Biolcati Rinaldi, che ora rappresenta un punto di svolta, entrambi riconducono a me e viaggiano sullo stesso binario.
Ti è capitato di riascoltare “Aspettando la notte”? Come ti è sembrato?
Lo riascolto spesso, quasi quotidianamente e ogni volta sposto sempre più in alto l’asticella per quello che sarà il prossimo album. È la base su cui evolversi per migliorare. Mi piace molto e non solo perché è mio: Luca ha fatto un lavoro eccellente!
SOCIAL FACEBOOK