In questa intervista per Radio City Light, Luca Ghioldi ci parla del suo nuovo singolo, Datemi un funky, un brano che esplora le difficoltà della vita moderna e la ricerca di soluzioni dentro di sé. Il cantautore, influenzato da artisti come Niccolò Fabi e Eddie Vedder, ci svela come nasce un testo e il messaggio che intende trasmettere con la sua musica.
INTERVISTA
Quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?
Sono cresciuto ascoltando Fabrizio De André, Lucio Dalla, gli Stadio, Roberto Vecchioni, ma quelli che più ritrovo nel mio modo di scrivere e fare musica sono Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Mario Venuti, Fabio Concato…e altri nomi meno pubblicizzati, ma di altrettanta bravura come Diego Mancino, Max Zanotti, Roberto Angelini, Pier Cortese, per citarne alcuni.
Del cantautorato estero invece mi hanno influenzato molto Eddie Vedder, Glen Hansard, Damien Rice, Newton Faulkner, John Smith, Sam Brookes, Ben Harper.
Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?
Questa è una domanda molto affascinante…fino a qualche anno fa me lo chiedevo pure io, fino a quando non ho scoperto che tutto nasce nel momento in cui noi siamo pronti a parlare di qualcosa, nel momento in cui sentiamo dentro la necessità, il bisogno di scrivere.
Ci sono degli scrittori bravissimi che sono in grado di scrivere come “esterni”, nel mio caso quello che scrivo fa parte di me…nasce da suggestioni, pensieri, emozioni, in pratica dalla mia vita.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?
Datemi Un Funky, racconta di come le persone, davanti al primo accenno di un problema (senza neanche una accurata valutazione) tendano a rifugiarsi nella via più semplice e non provano ad appellarsi alle proprie risorse per risolverlo.
Viviamo in una società che è veloce, il tutto e subito regna sovrano, ma bisogna imparare a fermarsi un attimo e comprendere che ognuno di noi ha delle risorse potentissime che possono aiutare ad affrontare meglio le giornate no, basta solo provarci (nel mio caso la musica funky ha proprio un effetto trasformativo e riesce a trasmettermi grande vitalità).
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
Domanda difficile perché la prima bozza è stata registrata tra il primo e il secondo lockdown, dopodiché le varie sessioni di incisione sono state fatte nei momenti in cui si poteva uscire e spostarsi.
Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?
La prima persona che ha creduto in me è stato mio fratello Giovanni (ha curato gli arrangiamenti e la produzione) e ha lavorato a stretto contatto con i vari musicisti (e Amici) che hanno partecipato alle registrazioni.
Sono contento di questa domanda perché trovo sia fondamentale dare valore a tutti coloro che lavorano per la riuscita di un prodotto e io ho avuto la fortuna di avere (oltre a mio fratello), Gabriele Costa al basso, Elia Micheletto alla batteria, Loris Luppino alle percussioni, Luca Campioni al violino, Simone Rossetti Bazzaro alla viola, Mirko Roccato al sax, Juan Munguia alla tromba e Gianluca Guidetti che si è occupato del mix e del mastering.
Se potessi avere la bacchetta magica, cosa desidereresti di più al mondo in questo momento?
Il mio più grande desiderio è che le persone in tutto il mondo possano essere in grado di dialogare in modo civile e confrontarsi, accogliendo le diversità di ognuno e non facendo la guerra e adottando la violenza come mezzo di “risoluzione”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Verso settembre/ottobre vorrei far uscire tutto l’album dal titolo “Il Signor Nessuno”, dopodiché corre provare a promuoverlo in tutte le occasioni possibili: sarebbe meraviglioso riuscire a suonare dal vivo con la band al completo, ma ho già in mente anche alcune soluzioni alternative più piccole in versione duo/trio e one man band.
Un altro progetto è quello di concludere la scrittura di un libro che è nato parallelamente all’album e hanno tante cose in comune; mi lascerò guidare dall’ispirazione!