Abbiamo avuto il piacere di intervistare Sara Sgarabottolo in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Tra il cuore e l’anima” un brano incentrato sull’incomunicabilità.
La perdita di qualcuno è sempre causa di un grande dolore e motore di profonde riflessioni. Il testo rivela a poco a poco, in un climax di archi e chitarre arpeggiate, le parole che avremmo voluto dire e che non sono mai arrivate a chi ancora in fondo ci manca.
INTERVISTA
Quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?
Ascolto moltissimo cantautorato italiano, soprattutto degli anni Sessanta e Settanta. I miei più grandi riferimenti sono cantautori italiani: sono molto legata a Lucio Dalla, a Vasco Rossi e a Cesare Cremonini, ma ultimamente sto ascoltando tantissimo anche Colapesce e Dimartino, che trovo semplicemente grandiosi.
Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?
Non seguo delle regole rigide, la cosa più difficile è sempre trovare qualcosa che mi colpisce o mi incuriosisce. In generale cerco di raccogliere più materiale possibile per avere poi la possibilità di scegliere, ma ci sono anche casi in cui scrivo qualcosa di getto e sento che va già bene così. Credo che scrivere voglia dire anche allenare l’istinto (che spesso trascuriamo) e la sensibilità, però sono cose che non si possono mai controllare completamente. Per me è quella la sfida più grande: imparare a lasciarmi andare e fidarmi di quello che sento.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?
È stata la storia di una mia amica a colpirmi. Mi ha raccontato di una relazione molto complicata e insieme abbiamo pensato che la cosa migliore sarebbe stata racchiuderla in una canzone, e così abbiamo fatto. Anche se “Tra il cuore e l’anima” parla di incomunicabilità e del superamento di una perdita dolorosa, vorrei che fosse un modo per esortare chiunque l’ascolti a non soffermarsi troppo sul dolore, perché quello prima o poi passa, ma piuttosto sul ricordo prezioso che alla fine resta.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
A dir la verità, questo brano è rimasto per un po’ in un cassetto, dato che ho finito di scriverlo nel 2021. Quando quest’anno, prima dell’estate, abbiamo scelto i brani da mettere nell’EP, questo aveva già un posto assicurato perché per me è molto significativo; infatti, ho scelto di metterlo come ultima traccia di “Con i miei occhi”, il mio EP che uscirà il 15 dicembre.
Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?
In “Tra il cuore e l’anima” ha suonato la mia band: Patrik Roncolato alle chitarre, Massimo Tiene alle tastiere, Marco Mazzitelli al basso elettrico e Rocco Currado alla batteria. Abbiamo registrato anche un violoncello, che è stato suonato divinamente da Giacomo Furlanetto. La produzione e il missaggio, invece, sono di Cristopher Bacco dello Studio2 di Padova. Ho voluto coinvolgere (in generale, per tutto l’EP) le persone di cui più mi fido e a cui sono più legata, perché penso che l’affinità e la sintonia in qualche modo trovano sempre lo spazio per emergere a progetto finito.
Se potessi avere la bacchetta magica, cosa desidereresti di più al mondo in questo momento?
Mi toglierei qualche sfizio, magari chiederei un metabolismo più veloce e un conto in banca che non mi dia motivo di preoccuparmi. E poi, per quanto io lo desideri, non so se chiederei di sentirmi realizzata, di trovare la felicità o il lavoro che sogno, perché senza il desiderio e la fatica che si fa per cercarle, tutte queste cose non avrebbero più valore.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Il 15 dicembre uscirà “Con i miei occhi”, il mio primo EP, che presenterò dal vivo con la mia band e tre ospiti speciali alla Casetta Zebrina, a Padova. Sono giorni molto affiatati e pieni di adrenalina, ma bellissimi: non vedo l’ora.
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