sabato, 4 Maggio, 2024

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Intervista a NOSTROMO su Radio City Light che ci presenta il singolo “CAMBI STAGIONALI”

Tornano le atmosfere nostalgiche e retrò con cui l’artista ci aveva conquistato nel 2019 con il primo album Minuetto, caratterizzato da 10 tracce in equilibrio tra un presente denso di ricordi e di attese piene di sentimento. “Cambi Stagionali”, anticipato dla singolo Amarti, una ballad pop terribilmente intensa e un po’ spregiudicata, è la conferma e testimonianza dell’indiscussa capacità di NOSTROMO di dipingere con i suoni e le liriche il suo mondo fatto di ricordi, di vecchie e nuove consapevolezze e di paure: sono canzoni nate da storie che hanno urgenza di essere raccontate ma, soprattutto, ascoltate.

Un disco certamente più maturo in cui, ancora una volta, Niccolò unisce abilmente musica, parole e interpretazione, su un letto di suoni in cui chiari sono i rimandi alla musica italiana degli anni ’60, ’70, impreziositi da elementi di elettronica.

 

Lo abbiamo intervistato a Radio City Light

“Cambi stagionali”, il tuo nuovo disco, è una sorta di descrizione della nuova età adulta. Com’è stato diventare grandi in questi ultimi tre anni?

Diventare grandi è stato tremendo. Forse perché sono passato da studente spensierato a lavoratore stanco in piena pandemia. E’ mancato lo stacco, quel momento di passaggio, di sfogo e di respiro. Oppure è tutto nella mia testa e in realtà crescere è, oltre ad una lunga serie di nuove responsabilità, provare invidia nei confronti dei ventenni freschi freschi di liceo. La verità è che al momento non ci sto ancora capendo molto, magari ci risentiamo al prossimo disco.

Hai notato delle differenze nel mondo della musica, magari anche della musica dal vivo, rispetto a tre anni fa? È vero che è peggiorato tutto?

L’unica cosa che ho notato è che siamo una marea e suonare diventa sempre più difficile. Tutti e tutte, giustamente, abbiamo il diritto e la brama di potare fuori la nostra musica, anche perché diciamolo, le playlist ti faranno fare i numeri ma la botta di vita della performance live non te la da nessuno.

Quali sono gli elementi di musica elettronica che impreziosiscono il tuo lavoro? Sono stati influenzato da qualche ascolto recente (o non) in particolare?

Diciamo che il discorso “elettronica” è un filo complesso. Sono una persona che si accontenta anche di shaker e chitarrino, non era nei miei piani colorare in questo modo il disco. Per fortuna però Giordano Colombo, il magico produttore con cui ho avuto il piacere di lavorare, conosce la musica e ha saputo inserire determinati elementi senza snaturare l’intero lavoro. Ogni volta che si iniziava a lavorare c’era una mezza discussione che perennemente finiva con un mio “eh, però hai ragione, suona meglio” e lui, “eh, visto?”. Sta cosa mi fa sorridere un sacco.

Quali luoghi di Bologna sono fondamentali per mantenere viva la scena musicale bolognese? Ne sei un frequentatore o sei un solitario?

Mi sono sempre reputato un tipo solitario, addirittura nella mia cerchia ristretta sono l’unico che fa il musicista. Negli ultimi anni però ho iniziato a frequentare in modo più assiduo determinati spazi. Il cortile cafè sicuramente è uno di questi. Però, parlando spesso con altri musicisti, viene sempre fuori lo stesso discorso, non c’è una vera e propria bolla felice.

A chi sono indirizzati principalmente questi nuovi 10 brani?

Mah, credo non ci sia qualcuno nello specifico. Ho scritto perché mi andava di farlo, ovvio che qualcuno di questi brani è palesemente rivolto a persone a me care, come ad esempio ai miei genitori “cambi stagionali”.

 

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