venerdì, 9 Maggio, 2025

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Intervista a Mike Orange su Radio City Light che ci parla del suo nuovo album “SENSIBILE”

INTERVISTA

Sensibile” è il titolo del nuovo album, ma è anche l’autodefinizione di Mike Orange, nome d’arte di Michele Arancio, cantautore pop della provincia di Milano. Nelle sue canzoni racconta esperienze autobiografiche, dalle promesse non mantenute di “Parco” a tutte le avventure a bordo della sua “Escort Blu”. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.

Ciao Mike, raccontaci un po’ di te..

Ciao, io sono Mike Orange, cantautore dalla provincia di Milano. Ho questo progetto cantautorale da 4-5 anni, è cominciato tutto perché volevo uno stimolo nuovo e mi sono allestito un piccolo studio a casa da dove comincia tutto quello che avete sentito. Vivo in provincia e ne faccio una mia caratteristica perché per chi vive in provincia è tutto più difficile e ti allena ad avere soluzioni creative. Per questo progetto, dopo un paio di singoli usciti nel 2020 e 2021, sono usciti un EP (Arancio) e un disco che sono in giro a promuovere adesso.

Possiamo definire il tuo nuovo disco, “Sensibile”, un autoritratto in musica?

Sicuramente. Anzi, è proprio il concept principale di questo lavoro. Parlo di fragilità, e innanzitutto delle mie, perché credo che per “arrivare”, per fare in modo che qualcuno possa riconoscersi in quello che scrivi, prima di tutto devi essere autentico. In generale quando scrivo le canzoni le faccio sempre partendo da qualcosa di mio, e in questo caso ho lavorato maggiormente sulle sensazioni che volevo descrivere. Già dalla copertina c’è un pezzo di me, non avevamo un’idea precisa di quello che volevamo realizzare e abbiamo usato come modello il mio coniglio. Sembrava funzionale rispetto al concetto che volevamo esprimere, però di fatto è un altro pezzo di me, del mio quotidiano.

Qual è la canzone più “Sensibile” del disco?

Parco sicuramente descrive bene quel processo creativo che ti descrivevo sopra, ma anche un pezzo come Alcol, a dispetto delle sonorità un po’ più distorte in realtà è un vero e proprio manifesto dei miei limiti.

Ci racconti chi sono le persone che hanno collaborato all’album?

La prima cosa che mi viene da dirti è che questo disco l’ho registrato a Latina, dal mio amico Luca Alfiero di Loop Studio. È stata una sfida, ci conosciamo da molto e da uno dei miei “giri” per l’Italia ci siamo rivisti. Mi ha detto che apriva uno studio e abbiamo cominciato a collaborare.

Luca ha messo insieme a Latina la base ritmica di questo disco, con Stefano Cesari (Billycock) e Ric Kermit (Bravo, Minus Hero) alla batteria e Jacopo De Pinto (Senzabenza) al basso. Poi sono andato una settimana a registrare tutto il resto.

Quando sono tornato a casa ho rifinito il lavoro dei synth con Marco Giacomini, un musicista che fa un sacco di cose tra cui fare produzioni per altri artisti, e Fabrizio Russo, anche lui musicista, mi ha fatto l’enorme cortesia di suonare il piano in “Mostri”.

Permettimi di citare anche Fabio Alcini di Level Up Press, che mi sta aiutando a promuovere questo album e che è anche il motivo per cui stiamo facendo questa intervista.

Per ultimo la mia band con cui condivido tanti live: Simone Mazzola al basso, Giangiorgio Giallo alla batteria, Alberto Ubbiali alla chitarra e Alberto Ceselli al basso. Il fatto che volessi andare a registrare a 600 km di distanza da casa pensavo potesse costituire un problema, in realtà i ragazzi mi hanno spinto a fare quello che volevo e li ringrazio per questo.

Non ci sono featuring nel tuo disco, anche se in passato ne hai realizzati. Una scelta o un caso?

Di solito faccio i featuring con altri artisti che me lo chiedono, è divertente, un modo di prendersi meno sul serio e di mettersi in gioco. Però mi piace anche condividere un processo creativo, se volessi un feat. in un mio disco vorrei avere la possibilità di lavorare con qualche artista. In Sensibile in realtà il grosso delle canzoni sono state realizzate ad inizio 2021, quando c’erano le quarantene e non ci si poteva incontrare con facilità. Questo è sicuramente uno dei motivi

Dacci una playlist di canzoni che ti hanno influenzato.

Te ne elenco 10, che poi divento prolisso e già lo sono stato abbastanza:

  • Tre Allegri Ragazzi Morti, Bengala
  • Mac De Marco, My kind of woman
  • Boy Pablo, Everytime
  • Marco Castello, Cicciona
  • Weezer, Say it ain’t so
  • Green Day, Church on Sunday
  • Calcutta, Hubner
  • Venerus, Lucy
  • Lucio Battisti, Una donna per amico
  • Wings, Band on the run

 

Grazie mille dell’intervista, alla prossima!!

 

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