martedì, 14 Maggio, 2024

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Intervista a Diego Rojas Chaigneau su Radio City Light che ci parla del suo singolo “LA TEMPESTA”

Diego Rojas Chaigneau è un attore e cantautore Italo Cileno, nato e cresciuto a Firenze.

Figlio d’arte, padre chitarrista, madre pianista e pedagoga musicale, studia Teatro a Roma, prima all’AIAD, (Accademia internazionale arte drammatica del teatro Quirino) e successivamente Cinema al Duse International di Francesca de Sapio.

Dopo aver cominciato a lavorare come attore in teatro, qualche serie e vari cortometraggi decide di tornare a Firenze, dove la passione ancestrale per la musica si risveglia.

Si dedica allo studio della voce, della chitarra e ad altri cordofoni latino-americani come il “tres” il “Cuatro”, e il “Charango”.

Assieme ad una ricca eredità artistica, all’eterna compagna sindrome di tourette, e a voler fare sempre il contrario di ciò che viene detto, nasce “Sentieri”, un album che cerca di unire stili e ritmi di tutto il mondo traendo ispirazione dal folklore latino-americano del quale suo zio, Josè Seves cantante storico degli Inti Illimani fu portavoce.

INTERVISTA

Quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?

Nella mia infanzia ho ascoltato molto compositori giapponesi.

Nobuo Uematzu, Ryuichi Sakamoto, Kanon Wakeshima, Utada Hikaru, nonché la nostra amatissima Cristina D’Avena.

Tra i 17 e i 24/25 anni ho ascoltato prevalentemente i Beatles, e Fabrizio de André insieme ad altri come Guccini, Dalla, Battiato, Pino Daniele, Mango, Bennato, Fiorella Mannoia, Mia Martini, I Queen, gli Eagles, Rolling Stones, Beach Boys, Huey Lewis, Leonard Cohen, Celine Dion, Simon & Garfunkel

Billy Joel, Elton John, The Killers, Coldplay, Muse, e altri.

Dai 25/26 anni ho spaziato molto anche in Sudamerica.

Trio Matamoros, Pablo Milanés , Silvio Rodríguez, Buenavista social club, Mercedes Sosa, Atahualpa Yupanqui, chaqueño Palavecino, Violeta Parra, Víctor Jara, inti Illimani ,Juan Vicente Torrealba, Simón Díaz, Cecilia Todd, Susana Baca, Eva Ayllón, los Kjarkas, Raúl Zarate, Tom Jobim, Paulinho da viola, Luiz bonfá.. e altri.

Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?

Eventi della vita, successi o immaginati, messaggi che voglio mandare, ispirazioni del momento.

È da poco uscito il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?

L’instabilità emotiva è stato il motore del testo del brano.

Trovo che ci si attacchi alle persone o al partner non solo amore, ma per compensare le nostre tempeste che non riusciamo ad affrontare da soli… Se però si riesce a farlo staremo insieme al partner con una nuova prospettiva e leggerezza.

Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?

Tra la parte di composizione, la scrittura del testo,

la preproduzione e la registrazione ufficiale poi, direi due tre mesi.

Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?

Due musicisti fondamentali mi hanno dato il loro supporto in questo brano: Tommaso Agnello per la chitarra elettrica e Alessandro Corsi per il basso.

Se potessi avere la bacchetta magica, cosa desidereresti di più al mondo in questo momento?

Sicuramente vivere in maniera soddisfacente tra la musica, il cinema e il teatro, che sono poi i miei mestieri…

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Prevedo altre pubblicazioni, una in estate ancora, ed una per l’inizio della nuova stagione autunnale.

 

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