Un disco che celebra la musica come rito collettivo. Un lavoro rafforzato dal documentario “Popolo delle Meraviglie”, video-racconto della residenza artistica in cui persone fuori dal comune hanno creato due brani, tra i quali il singolo “Cumbia de Guardistallo”, manifesto della volontà della band di unire musica e impegno sociale.
Il rapporto fra uomo e natura, l’esigenza di una coesistenza che riavvicina l’uomo alle sue radici; il nuovo LP degli Interiorama, “Selva”, è un invito al riconoscersi come parte di un qualcosa di più grande. A partire da suoni e tematiche tipiche della tradizione musicale latinoamericana, la band dà vita ad un album che esplora panorami musicali variegati.
L’album, profondamente narrativo, trova nella giungla un simbolo di appartenenza (“La Sangre”, “Radicao”) e al contempo un’occasione di riscatto sociale e inclusione (“Cumbia de Guardistallo”). Il risultato è un progetto che intrattiene e convince, pur radicandosi nell’intenzione di educare a uno sguardo diverso (e più responsabile) sul mondo.
Artwork: Giovanni Pasquinucci
«Con “Selva”, Interiorama dipinge un affresco sonoro che esplora il rapporto tra l’essere umano e la natura, tra radici profonde e orizzonti sconfinati. L’album si sviluppa come un viaggio attraverso paesaggi sonori che evocano la giungla interiore ed esteriore, intrecciando ritmi ancestrali e sonorità contemporanee.
Un viaggio tra terra e spirito. La selva non è solo un luogo fisico, ma uno stato mentale: un labirinto vivo in cui perdersi per ritrovare se stessi. Le tracce dell’album raccontano storie di resistenza, di connessione con il pianeta e di libertà conquistata passo dopo passo. Dalla cumbia alla dub, dall’elettronica ai richiami tribali, “Selva” abbatte i confini tra i generi per creare un suono che pulsa di energia primordiale.
Radici e ribellione. Le percussioni ipnotiche e le melodie vibranti diventano strumenti di espressione di una natura selvaggia e indomabile, ma anche di una società in cerca di riscatto. I testi celebrano l’importanza di restare fedeli alle proprie radici, riconoscere la bellezza della diversità e abbracciare la propria umanità senza compromessi.
La musica come rito collettivo. Ogni brano si fa invocazione, danza, preghiera. “Selva” invita l’ascoltatore a immergersi in un universo sonoro dove il ritmo è il battito del cuore e la melodia un filo che lega passato e futuro.
Un disco che unisce. Nato dalla collaborazione tra artisti con esperienze e vissuti diversi, “Selva” è una celebrazione della comunità, della condivisione e della capacità della musica di abbattere ogni barriera.
“Selva” è un rito di passaggio, un manifesto di libertà e un inno alla vita nel suo stato più autentico e vibrante.»
Crediti
Rec: Michele Pineschi presso Solaria Mix Room e Pin’s Kabin Studio
Mix: Michele Pineschi presso Solaria Mix Room
Master: Michele Pineschi e Emiliano Pasquinucci presso Solaria Mix Room
Rec, mix, master “Cumbia de Guardistallo”: Flavio Ferri / Michele Pineschi
Testi: Gianluca De Vito Franceschi
Testo “20:18”: Gabriele Biondi
Musica: Interiorama
Arrangiamenti: Interiorama
Arrangiamenti “San Isidro” e “Paso a Paso”: Interiorama e Samuel Pellegrini
Tres Cubano: Massimo Galli
Sah Rebap: Ebru Ergovan
“POPOLO DELLE MERAVIGLIE”
Circa dieci anni fa ho avuto la fortuna di incontrare i protagonisti di questo film grazie all’APS Haccade. L’incontro con persone “non comuni” mi ha fatto scoprire un mondo, mi ha insegnato ad osservare i piccoli gesti, a capire un linguaggio che ha poco a che fare con la parola.
Spesso collaboro con Haccade in qualità di filmmaker e negli anni ho imparato a conoscere il Popolo Delle Meraviglie, ognuno con la propria individualità e unicità, con le proprie passioni e desideri. La maggior parte è nata con la sindrome di down, altri sono invece considerati “persone con disabilità cognitivo/psichica”. L’APS Haccade ha organizzato una residenza musicale e mi ha chiesto di collaborare alla realizzazione di un backstage.
Per una settimana un gruppo di persone si è incontrato al Teatro Marchionneschi di Guardistallo (PI) per realizzare un brano inedito, “La Cumbia de Guardistallo” (Interiorama) e una cover rivisitata di “Disoccupato Rap”.
Abbiamo filmato l’esperienza cercando di interferire il meno possibile con quello che stava succedendo. L’audio è per la maggior parte in presa diretta.
“Popolo delle Meraviglie” esplora la magia che si crea quando si collabora in armonia ad uno scopo comune e, nello specifico, è il racconto di una residenza musicale in cui persone fuori dal comune hanno creato insieme due brani musicali. Per una settimana, infatti, si sono dati appuntamento al Teatro Marchionneschi di Guardistallo (PI) per realizzare un brano inedito – “La Cumbia de Guardistallo” – e una cover rivisitata di “Disoccupato Rap” dei Truzzi Broders. Tra di loro ci sono musicisti esperti, come Niccol , che suona da anni la batteria, ma anche chi, come Valentina, non ha mai suonato.
E poi c’è Flavio, il produttore, che spiazza subito i partecipanti invitandoli a liberarsi, perché la musica è divertimento, espressione. E così, mentre Gabriele e Gianluca sfoderano gli strumenti, Matteo ricorda a tutti che da quel momento non esiste più “io, io, io”, ma “noi”.
L’ambiente informale e accogliente che si è creato, ha concesso ad ognuno maggior libertà di esprimere la propria creatività, personalità e unicità.
I ragazzi hanno cominciato da subito a strimpellare, a sperimentare; all’inizio in maniera un po’ caotica, ma poi, capendo che ascoltando ci che sta facendo il compagno a fianco riescono a interagire, si sono resi conto che la musica è un vero e proprio linguaggio, e che loro erano in grado di parlarlo. Ogni partecipante, pian piano, ne è divenuto consapevole e questo era visibile nei loro volti, udibile nelle loro parole.
Niccol che parlava poco, ha iniziato a sciogliersi fino a dare il titolo al film.
Silvia, con il suo “vorrei essere accettata per quella che sono”, ha dato una nuova chiave di lettura a “Disoccupato Rap”, il brano che stava interpretando. “La musica è il detonatore”, dice Matteo.
Io mi rendo conto che loro arrivano e picchiano. Più forte picchiano e più forte si sentono. “Quando tu arrivi a togliere, arrivi ad assaggiare, diciamo l’essenziale, inizi a godere del tutto”, nelle parole di Gabriele.
Quando uno ascolta l’altra persona che sta suonando cercando di non sovrastarla a livello di volume, di suono, ma riesce ad accompagnarla, si crea quella complicità che, anche senza tecnica, senza la conoscenza di note musicali, senza un pentagramma, senza un ritmo stabilito, genera la Musica.
Ogni partecipante, pian piano, ne è divenuto consapevole, e questo era visibile nei loro volti, udibile nelle loro parole.
Una mappa per orientarmi in ci che avevo osservato l’ho trovata nelle parole di Richard Sennett: “nelle arti dello spettacolo scoprire di avere bisogno dell’altro è un vero e proprio shock; nessuno ha preparato i musicisti, per esempio, a prestare attenzione agli altri. Anche se conoscono perfettamente la propria arte, durante le prove devono imparare l’arte dell’ascolto, che manda l’ego in pezzi, perché obbliga a rivolgersi verso l’esterno.
A volte si pensa che il musicista debba passare all’estremo opposto, amalgamarsi, sommergere la propria personalità nel tutto più ampio. Ma la mera omogeneità non è una buona ricetta per fare musica insieme, o meglio è una ricetta molto insipida. Intessere insieme queste differenze è davvero come condurre una conversazione ricca e articolata” (Richard Sennett, “Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione” ).
L’incontro tra diversità, dunque, non solo arricchisce il processo creativo di sfumature inedite, ma apre nuovi spazi e cambia le prospettive.
Nelle parole dei tutor:
“Scopri cose nuove, scopri, comunque sia. Anche emettere un suono da uno strumento in una maniera diversa. Questo mi apre, mi affascina e mi fa vedere con un’altra veduta il tutto.” Gabriele
“Mediamente il bravo musicista è quello che rielabora il tuo pensiero aggiungendo qualcosa di inaspettato. Allora, in questa occasione particolare, la grande fortuna è che arrivano cose assolutamente inaspettate e sono molto creative. La cosa bella è che io imparo.” Flavio
“Magari all’inizio dici: ok, faccio una roba da coach, magari loro si arricchiscono, in realtà alla fine quello che si arricchisce di più, in questo caso sono io.” Gianluca
Durante questa esperienza ho toccato con mano come la creazione di un ambiente informale abbia contribuito a una maggiore libertà espressiva.
In una società in cui la diversità fa sempre più paura, che spinge verso l’omologazione, e che sta squalificando la collaborazione e lo stare insieme, pratiche come queste meritano di essere conosciute.
Crediti
Una Produzione HACCADE! APS in collaborazione con ARTE RESIDENTE S.R.L – soc. Benefit
Da un’idea di MATTEO “FLIPPER” MARCHETTI GABRIELE “RATA” BIONDI
Regia e montaggio SABRINA BASILICO
Riprese SABRINA BASILICO – DANIELE CAMA Produzione artistica e recording FLAVIO FERRI
I protagonisti:
Antonio Aiazzi – tastierista e fondatore dei Litfiba, ha suonato la fisarmonica. Fabrizio De Sensi – tromba, cori
Flavio Ferri – produttore discografico, polistrumentista, fondatore e membro di Delta V.
Gabriele “Rata” Biondi – polistrumentista (ha suonato con Casino Royale, Giuliano Palma and The Bluebeaters,
Dj Gruff), ha suonato tromba, melodica, tastiere, cori
Gabriele Ghelfi – educatore, cori
Gianluca De Vito Franceschi – musicista suona chitarre e percussioni con Interiorama. Voce solista, chitarra ritmica, percussioni, cori
Giulia Boniardi – pres. APS Hccade, formatrice e insegnante di teatro. Voci
Giulia Colombi – glockenspiel
Lara Tarsia – pianoforte, voci
Laura Paviano – triangolo, voci
Lucia Darino – educatrice, cori
Maria Bresciani – tamburello, theremin, voci
Matteo “Flipper” Marchetti – operatore del sociale, art director di Leoncavallo, Tunnel e Bitte Milano. Voce solista.
Michele Redaelli – maracas, voci
Niccol Galimberti – djembe, voci
Niccol Vandelli – djembe, batteria, voci
Pramila Carlini – educatrice. Cori
Salvatore Marazzita – bonghi, cajon, voci
Samuel “Masu” Pellegrini – producer, groove, voci, chitarra solista, tastiere
Silvia Barbarotto – bonghi, tamburello, theremin, voci Valentina Turi – maracas, voci
Hanno suonato:
“Disoccupato Rap” diversamente cover dei Truzzi Broders
“La Cumbia de Guardistallo” original track De Vito, Pellegrini, Biondi
‘CUMBIA DE GUARDISTALLO’ feat. Popolo delle Meraviglie
Un ritmo incessante, la semplicità di un suono capace di abbattere muri e cambiare le cose; gli Interiorama tornano con la “Cumbia de Guardistallo”, il loro nuovo singolo nato da un esperimento che abbraccia le diversità. Frutto di una residenza artistica che ha avvicinato musicisti professionisti e persone con disabilità, il pezzo si colora di un senso di incontro e collaborazione; nasce così una danza collettiva che unisce e trasforma, includendo l’ascoltatore grazie ad un’atmosfera coinvolgente. L’unione fra gli Interiorama e il Popolo delle Meraviglie regala un brano che fa della semplicità il suo vero valore aggiunto.
«La “Cumbia de Guardistallo” porta in scena un brano che non è solo una celebrazione musicale, ma anche un simbolo di collaborazione e inclusione. La canzone è il frutto di una residenza artistica sperimentale organizzata dall’associazione Haccade! nel borgo di Guardistallo (PI), un progetto che ha coinvolto musicisti con storie e sensibilità diverse insieme a musicisti professionisti.
Il protagonista del brano si muove con il proprio strumento musicale, rispondendo alla chiamata della cumbia, una musica che unisce il corpo e l’anima. Un inno alla potenza trasformativa della musica, capace di creare legami autentici e abbattere le barriere tra i musicisti.
Il brano celebra il ritmo semplice e travolgente della cumbia come linguaggio universale. Attraverso il richiamo ripetuto del ritornello, il brano diventa un inno alla connessione collettiva e alla gioia condivisa, trasformando i momenti ordinari come l’alba e il tramonto in metafore di rinascita e unione.
Questa canzone non è solo il risultato di un esperimento musicale, ma una dimostrazione tangibile di come l’arte possa creare uno spazio inclusivo dove ogni musicista pu esprimersi e contribuire. Durante la residenza artistica, i musicisti hanno imparato a collaborare attraverso la musica, portando le proprie peculiarità e creando un prodotto autentico che riflette la forza della diversità.
Musicalmente, il brano mescola ritmi tropicali e armonie coinvolgenti che trasportano l’ascoltatore in una dimensione di festa e comunità. Il sound fresco e trascinante invita a ballare e abbracciare il potere liberatorio della musica.
La “Cumbia de Guardistallo” è un esempio di come la musica possa essere uno strumento di trasformazione sociale, unendo musicisti con vissuti diversi in una celebrazione collettiva. Ogni nota è un invito a vivere il momento presente e a riscoprire la forza della comunità attraverso il potere della musica.»
Crediti
Rec, mix e master: Flavio Ferri
Produzione artistica: Flavio Ferri
Voce special: Francisca
Glockenspiel, percussioni, batteria, theremin: Popolo delle Meraviglie
Fisarmonica: Antonio Aiazzi
BIOGRAFIA INTERIORAMA
Interiorama è un progetto nato nel 2012 in Costa Rica grazie a Gianluca De Vito Franceschi, che nel tempo ha trasformato la sua musica in un affascinante viaggio attraverso la world music. L’influenza mediterranea dei nuovi membri ha aggiunto sfumature al già originale mix di suoni elettronici, reggae, dub e cumbia. Il gruppo ha condiviso palchi con band latinoamericane come Sonambulo, Los Aguas Aguas, Guadalupe Urbina, Cuneta Son Machine e ha debuttato in Italia nel 2021 con “El Secreto de la Pina”.
Con l’arrivo di Michele Pineschi il gruppo abbraccia l’afro-funk, chiudendo un cerchio e creando un legame con il sud del mondo (America Latina, Africa, Europa Mediterranea). Nel 2022 Interiorama inizia a registrare il suo album, pubblicando nel frattempo “Imperfetto” con Musicastrada Records. Il 2023 ha visto la collaborazione con Costello’s/Artist First, la partecipazione con uno showcase al primo Keep On Fest e il lancio dell’album omonimo, seguito da un fortunato tour in Italia con oltre 40 date. Il tour è stato segnato anche dalla condivisione dei palchi insieme ad artisti del calibro di Statuto, Cacao Mental, Sg. Garcia, Moses Concas, Chimango e Hit La Rosa. Il primo album omonimo, uscito nel giugno 2023, ha riscosso il plauso della critica; le collaborazioni estive con artisti come Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo, Dj Pandaj, Francisca, Flavio Ferri per Haccade Recording/il Popolo delle meraviglie e l’inserimento nella compilation Future Tradizioni prodotta da Garrincha Go Go ne confermano il sound e la definitiva consacrazione.
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