martedì, 23 Aprile, 2024

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Angelo Iannelli inaugura il suo 2021 con la sua nuova canzone “POEMA VOCALE”

Reduce dal suo singolo di maggior successo (DAG, uscito a ottobre 2020), Angelo Iannelli inaugura il suo 2021 con la sua nuova canzone Poema Vocale.

Già dal titolo risulta chiaro quale sia il tema del brano: l’artista ha infatti avuto il “momento-eureka” quando proprio mentre canticchiava nella mente la melodia allegra e scanzonata che caratterizza il pezzo, il telefono ha vibrato rivelando un messaggio vocale su WhatsApp di ben quattordici minuti. “L’ho ascoltata a salti, era un delirio infinito, insopportabile persino per me.

Scriverci su qualcosa è stato automatico, quasi dovuto.” Poema Vocale diventa allora l’occasione di togliersi i classici sassolini dalle scarpe contro gli odiati e sfortunatamente popolarissimi messaggi vocali, ma senza alcuna “pesantezza”. Il brano si muove su un tono che è al tempo giocoso e vagamente nostalgico, virando su una rievocazione degli anni duemila, quelli a base di feste dove mezzanotte era tardi, ubriacature col Bacardi Breezer, uscite che finivano sempre male e in cui a fine serata il “ma tu che cazzo ti guardi?!” era quasi d’obbligo. È un brano atipico rispetto al resto della discografia di Angelo Iannelli, ma che mostra comunque un altro e veritiero lato della personalità dell’artista, e in fondo cerca anche di portare un po’ di leggerezza e apparente spensieratezza in un momento, come quello attuale, in cui sembra essercene fin troppo bisogno.

 

“Forse è proprio la nostalgia il tema del brano, la saudade, tanto nel testo quanto nell’arrangiamento e nel video, che ricordano atmosfere bohémienne del passato.”

DATA DI USCITA: 01/04/2021 – ETICHETTA: PAFLAGGERO DISCHI

CREDITS:

Testo e musica: Angelo Iannelli

Prodotto da Alessandro e Francesco Cosentino

Masterizzato da Riccardo Parenti (Elephant Studio)

BIOGRAFIA 

Angelo Iannelli è un cantautore, scrittore e professore di lettere nella scuola secondaria statale. Negli anni ha avuto inoltre esperienze come attore, sceneggiatore e regista cinematografico e teatrale. Ha scritto il testo Dalla notte del mito all’Eneide nei luoghi e nei tempi di Virgilio, adattamento teatrale dell’Eneide rappresentato a Palinuro nell’ambito del Festival della Natura, da lui interpretato insieme a Michele Placido, Corinne Clery e Alessandro Haber. Ha scritto il saggio scientifico L’Io diviso. Dai medici-filosofi alla letteratura, al teatro e al cinema del Novecento (2013), edito da Aracne editrice, e il romanzo Bar Binario (Aracne, 2016), dal quale ha tratto una sceneggiatura cinematografica e un dramma teatrale. All’attività di scrittura ha da sempre affiancato la recitazione: ha partecipato come attore a film, spettacoli teatrali e fiction televisive (Un medico in famiglia, Sangue caldo, Ris Roma 3, Il peccato e la vergogna 2, Benvenuti a tavola, Squadra antimafia 5, Furore, L’onore e il rispetto 4). Nel maggio del 2016 è uscito il suo primo album Il cannocchiale (Hydra Music), seguito dalla compilation Musica italiana (Califano, Iannelli e Minghi, tra gli altri) e dal singolo Paolo a Francesca. Nel 2017 è uscito il singolo Conserva i sogni, nel 2018 Milena, nel 2019 Il bambino di Aleppo e nel 2020 Comico dell’arte, GPB e DAG.

RADIO CITY LIGHT – INTERVISTA AD ANGELO IANNELLI

Ciao Angelo e grazie per essere qui con noi oggi. Come prima cosa, hai voglia di fare una piccola presentazione per chi sente parlare di te per la prima volta?

Mi piacerebbe tanto saperla fare… se ti dicessi che sono un semplice comico dell’arte?

Qual è stata la tua formazione musicale e qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dare vita ad un tuo progetto?

Ho iniziato a studiare pianoforte da piccolissimo, poi ho cominciato a utilizzare il piano per accompagnare la mia voce. Le prime canzoni però le ho scritte con la chitarra e soprattutto l’ho fatto molti anni dopo, quando ho capito che era il momento di abbandonarsi alle emozioni, mandando a quel paese le sovrastrutture che tendiamo istintivamente ad autoimporci.

Che cosa ascolti invece quando non sei impegnato nella creazione di qualche nuovo pezzo?

Soprattutto cantautorato italiano degli anni settanta, ma di fatto ascolto tutto, dal rock al pop alla disco e a quella che ancora per poco si chiama “musica indie”.

Galeotto fu quel messaggio vocale e chi lo inviò. Non per farci i fatti tuoi… ma alla fine che ti dovevano dire di così importante da farci un monologo di 14 minuti?

Incredibile. In 14 minuti in realtà questa ragazza non mi ha detto nulla che potesse ricevere una risposta: era semplicemente un flusso di coscienza di joyciana memoria, in cui spaziava tra una decina di argomenti diversi, dai più futili ai più profondi.

A proposito di monologhi, sappiamo che nella vita sei anche attore, sceneggiatore e drammaturgo. Esiste qualche legame tra la musica e queste altre tue passioni?

Le arti per definizione sono sette, ma in fondo l’arte è una sola: a parte gli aspetti tecnici, che ovviamente sono differenti e che le contraddistinguono, quelli formali, strutturali, contenutistici ed emotivi sono gli stessi, esattamente gli stessi.

Poema Vocale è un pezzo estremamente leggero, ironico, ma al suo interno c’è anche un pizzico di nostalgia. Se in questo momento potessi tornare indietro nel tempo, qual è il momento che più di tutti vorresti rivivere?

Bella domanda. Forse alla fine, come diceva Čechov in uno dei suoi taccuini pubblicati postumi, “là dove noi non siamo si sta bene. Nel passato non ci siamo più ed esso ci appare bellissimo”.

Usa quest’ultimo spazio per introdurre una proposta di legge circa il corretto utilizzo dei messaggi vocali.

Ahahahah, massimo 30 secondi… o sono troppi?

 

Guarda il video su YouTube -> https://www.youtube.com/watch?v=tKuLfzPmj8k

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FB. Morgana Grancia

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