mercoledì, 30 Aprile, 2025

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Intervista su Radio City Light a FRANCESCO CANGI che ci presenta il nuovo singolo “WHAT IF THE UNIVERSE ..? “

“What if the Universe..?”  di Francesco Cangi è un progetto che nasce dall’esigenza di raccontare la propria identità musicale in un contesto pieno di influenze, nella fusione tra alta formazione jazzistica e radicato background pop rock.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare l’artista  che ci ha presentato qui a Radio City light il suo nuovo singolo!

INTERVISTA

Il tuo EP sembra un manifesto di libertà artistica. Era questo l’obiettivo?

Innanzitutto, grazie per questa considerazione, ne sono onorato. Il mio obiettivo era semplicemente (quanto difficilmente) quello di trasformare tutto il mio mondo in musica, senza pregiudizi, soprattutto da parte mia.

Il titolo What if the Universe..? sembra un invito a interrogarsi. Pensi che la musica oggi debba anche porre domande?

Credo che la musica sia in grado di dare risposte a domande di cui ignoriamo l’esistenza. What if the Universe..? pone un interrogativo sulle risposte che non riusciremo a darci mai, sul concetto che tutto può essere tutto. Non sappiamo chi siamo, cosa siamo, e il perché lo siamo. Potremmo essere in un videogioco, e allora tanto vale cercare di giocare ben, no?

Hai collaborato con tanti artisti. Cosa hai imparato da loro?

Questo mestiere può darti l’opportunità di incontrare esseri umani meravigliosi, farti crescere tantissimo, e capire tante cose su di te e sul rapporto con gli altri. Il lato umano dell’artista è più importante di quanto si pensi per un percorso di spessore. Ed è assolutamente fondamentale circondarsi di persone belle. Per quanto riguarda i grandi insegnamenti: la professionalità, l’affidabilità, la cura del dettaglio sono cose che ogni musicista deve assimilare prima di subito. La musica viene dopo. E come dico sempre, in tour non devi mai essere l’ultimo ad arrivare!

In cosa consiste, per te, “l’identità musicale”?

E’ lo specchio artistico della nostra identità personale, tanto più il riflesso è nitido e similare, tanto più significa che i binari su cui il nostro treno viaggia sono paralleli, e questo è fondamentale per non deragliare. La propria identità musicale va scoperta, nella sua costante evoluzione.

Hai qualche consiglio per chi vuole mescolare generi senza perdere la propria identità?

Ogni ricetta è fatta da più ingredienti, bisogna vedere cosa c’è in frigo e buttare tutto in padella. E’ solo osando che si scoprono piatti nuovi.

In un universo alternativo dove non fai musica, chi saresti?

Mah se potessi scegliere farei il ricco di famiglia

Cosa diresti al te stesso di un altro universo che ha paura di esporsi?

Gli direi come insegna Guzzanti: “La risposta è dentro di te, però è sbagliata!”

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