Animato da un progetto, che racchiude l’esperienza maturata in tanti anni di studio e approfondimento del proprio sentire, filtrando il mondo intorno a sé, rivisitando i canti del sud del mondo, che racchiude soprattutto la composizione di canzoni inedite imbevute di tradizione e passione, abbiamo avuto il piacere di intervistare il cantautore siciliano Giuseppe Cucè. Ecco cosa ci ha raccontato:
INTERVISTA
Ciao Giuseppe, quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?
Ho iniziato ad ascoltare artisti come Jobim, Vinicius de Moraes, Caetano Veloso, poi mi sono appassionato ai cantautori genovesi, Tenco, Lauzi, Paoli. Per finire Battiato e le sue sperimentazioni mi hanno allargato la mente e fatto innamorare definitivamente e perdutamente della musica.
Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?
La partenza è un’intuizione, un’ispirazione che nasce da una parola chiave, non decido mai l’argomento, non calcolo le emozioni, lascio che fuoriescano da sole, è tutto molto naturale e spontaneo, è un momento di perfetta sintonia con il proprio io interiore.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo “Fragile equilibrio”. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?
Ho iniziato a scrivere questa canzone qualche anno fa durante il periodo della Pandemia, nel silenzio assordante di quelle giornate. L’isolamento fisico, le paure e le angosce che scaturivano da ciò che vivevamo mi hanno permesso di esplorare ogni singola parte del mio io interiore. FRAGILE EQUILIBRIO è un’analisi del proprio io, quell’io che guardi allo specchio e che riflette un’immagine che non è quella che percepisci di te stesso. Il disagio di crescere, invecchiare, di guardarsi allo specchio e non riconoscersi, perché è un fragile equilibrio quello che ci permette di continuare a sentirci vivi anche quando ti senti un ventenne ma l’orologio dice il contrario
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
Considerando anche il periodo di pre-produzione, all’incirca un anno.
Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?
L’apporto dei musicisti con cui collaboro è fondamentale per la realizzazione delle mie canzoni, spesso allargare il proprio punto di osservazione ed estenderlo ad altri completa il visone stessa del brano. La musica è condivisione non è mai solitudine.
Il videoclip di “Fragile equilibrio” è ambientato presso TRP Studios e la Playa di Catania e svela la routine del live insieme alla tua band. Raccontaci una vostra giornata tipo in studio.
Solitamente si parte da un buon caffè, dalle chiacchere del più e del meno, ci si rilassa, perché in fondo suonare è lasciarsi andare, liberarsi dallo stress della vita quotidiana. Una valvola di sfogo è certamente quella di ritrovarsi a suonare insieme.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Riuscire a completare la realizzazione del mio terzo album in studio, preparare la presentazione di questo progetto al pubblico attraverso diversi Live.
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