Un flashback autobiografico dai cieli di Londra che anticipa l’EP in arrivo
nei prossimi mesi
È uscito il 14 giugno LA FINESTRA NELLA SERA, il nuovo singolo di Eleonora Stolfi. Secondo tassello del nuovo capitolo musicale della cantautrice di base a Londra, il brano anticipa l’uscita dell’EP in arrivo nei prossimi mesi e interamente prodotto da Kazemijazi.
Eleonora Stolfi è una cantante e cantautrice pavese che ha fatto di Londra la sua città. Dopo il primo album solista “Fish Out of Water” del 2020 vince la quinta edizione di Sanremo Senior con “Ruggine” 2021, brano prodotto da Kazemijazi, cantante e polistrumentista.
Le canzoni di Eleonora Stolfi sono la proiezione del suo spirito genderfluid e non binary, lontano da etichette e preconcetti della società: un fascio di contrasti liquidi, un cocktail di elettronica ritmata e arpeggiante che mescola le string machines degli anni Ottanta e il rigore ritmico del Kraut, i colori fluo del synth-pop e la glaciale sintesi contemporanea.
LA FINESTRA NELLA SERA è un frammento autobiografico, immerso in una Londra “che ammala”, in cui l’artista riscopre un’intimità così forte da volerla raccontare. I protagonisti del brano sono flashback di una relazione queer, negli anni di notti che in un attimo sono già mattina. Il sound, esaltato dalla produzione di Kazemijazi, riprende pulsazioni eletto-pop magnetiche e a tratti ipnotiche, che sembrano invitare l’ascoltare a tuffarsi e lasciarsi travolgere.
SOCIAL
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INTERVISTA A ELEONORA STOLFI
Ciao Eleonora, rompiamo il ghiaccio: primo e ultimo ricordo che hai della musica?
Io sul balcone che canto con la molletta e mio padre che fischia. La vittoria a Sanremo Senior a novembre 2021.
La finestra nella sera è il tuo ultimo brano, uscito il 14 ottobre. Di cosa parla?
LFNS o La Finestra Nella Sera e’ un brano nostalgico in tutti i sensi, sia nelle sonorita’ che nella narrativa. Il videoclip che uscira’ a breve riflette questo sentimento. Mi piace scrivere come se fotografassi, mi piace parlare del momento e farlo nei dettagli e penso di esserci riuscitə con questo brano. E’ un brano che parla di ricordi e del presente con cui fare i conti ma anche con cui riscoprirsi nella solitudita’. Mi riferisco in particolar modo all’essermi riscopertə non-binary in questo ultimo anno e il silenzio ha aiutato. E’ una canzone che parla di bilanci ma senza giudizio ed e’ la mia filosofia attuale.
Il tuo percorso artistico recente vede la collaborazione del producer Kazemijazi. Come vi siete conosciuti e com’è lavorare con lui?
Tramite un’amica in comune, in una chiesa a Londra, dove lui si sarebbe esibito al piano quella sera. Ho pensato “Chi e’ sto alieno?”. Lavorare con lui e’ rispettarsi nella propria individualita’ artistica. Asseconda le mie epifanie e mi vede per quello che sono.
Quali sono le principali influenze dei tuoi ultimi brani?
Sembrerebbe che inconsciamente abbia ripreso le sonorita’ di Alberto Camerini che non conoscevo prima che me lo facessero notare e per una appassionatə agli anni ‘80 e’ imbarazzante, lo so 😀
Non lo so che influenze ho quando scrivo. E’ successo che scrivessi dopo aver ascoltato un genere per un bel po’, ma in questo caso ho solo raccontato cosa avevo da dire in un momento vertiginoso della mia vita. Evidentemente Battisti, Battiato e quelle sonorita’ le ho talmente dentro che si sono “infilate” nel progetto..credo. Dicono anche Baustelle.
A breve uscirà il tuo nuovo EP. Cosa dobbiamo aspettarci?
Dei racconti di un percorso personale, in un momento storico dove il mondo e’ stato abbastanza messo in ginocchio e allora i ritratti domestici come li chiamo io, diventano la nostra vera liberta’ di scoprirsi.